La scadenza è passata nell’indifferenza quasi generale: ieri era l’ultimo giorno entro il quale le Regioni avrebbero dovuto inviare al Comitato tecnico del ministero della Salute i loro cronoprogrammi per la sperimentazione della farmacia dei servizi nel biennio 2021-2022. Il termine era stato fissato dall’intesa siglata il 30 marzo scorso in Conferenza Stato-Regioni, che ripartisce i 25 milioni di euro stanziati dalla Legge 169/2019 (la Manovra 2020) per la proroga e l’allargamento della sperimentazione.
In sostanza, l’accordo dava alle nove Regioni selezionate per la prima fase (Piemonte, Lazio, Emilia Romagna, Puglia, Lombardia, Veneto, Campania, Umbria e Sicilia) 60 giorni di tempo, cioè fino al 30 maggio, per «inviare una relazione sugli esiti dell’attività svolta fin qui, corredata dalle schede in base a quanto previsto dalle linee di indirizzo di cui all’accordo del 17 ottobre 2019». Alle Regioni che invece non rientrano nella prima selezione e vogliono partecipare alla sperimentazione, l’intesa dà tempo fino al 30 maggio per presentare il cronoprogramma delle attività, che dovrà essere vagliato e approvato dal Comitato tecnico.
Al momento risulta che tra le Regioni non appartenenti al primo scaglione soltanto Liguria e Molise hanno già inviato il proprio cronoprogramma, ma altre potrebbero averlo fatto in queste ore o nelle prossime. Tra le Regioni del primo scaglione che stanno trasmettendo la loro relazione, invece, ci dovrebbe essere la Lombardia. Tutte in ogni caso devono farlo entro breve, anche perché senza questo passaggio – e la positiva valutazione del Comitato tecnico – non c’è l’accesso al rimanente 30% delle risorse stanziate per la sperimentazione (il 70% era stato assegnato all’approvazione del cronoprogramma).
Per le farmacie è un passaggio da seguire con attenzione. L’Intesa, infatti, autorizza le Regioni a inserire nei cronoprogrammi (o ad aggiornarli, nel caso delle nove Regioni del primo gruppo) alcuni servizi non previsti in origine come la somministrazione dei vaccini per covid e i test con prelievo di sangue capillare. Anche se, ricordava Federfarma nella circolare che dava notizia dell’accordo, «fino al 31 marzo 2022 le spese occorrenti per la somministrazione dei vaccini in farmacia sono state comunque sostenute con fondi a disposizione del Commissario straordinario».
Non resta che seguire gli aggiornamenti. E intanto dare conto dei progetti che Molise e Liguria hanno selezionato nei rispettivi cronoprogrammi. Per quanto riguarda il primo, i servizi che saranno sottoposti a sperimentazione sono Ricognizione della terapia farmacologica e monitoraggio dell’aderenza terapeutica per bpco, ipertensione e diabete; l’obiettivo è quello di arruolare tutte le farmacie molisane, ognuna delle quali dovrà reclutare dieci pazienti. Le risorse a disposizione ammontano a poco meno di 290mila euro.
Per quanto concerne la Liguria, invece, il cronoprogramma comprende monitoraggio dell’aderenza terapeutica (ipertensione, bpco, diabete), ricognizione della terapia farmacologica, servizi di secondo livello (spirometria, holter, ecg), screening oncologici e della popolazione diabetica, implementazione del Fse, servizi covid e vaccinazione in farmacia. La sperimentazione durerà 12 mesi e beneficerà di uno stanziamento di oltre 1,5 milioni di euro.