L’annuncio della nascita di Amazon Pharmacy, la farmacia online di Amazon, e la notizia di pochi giorni fa relativa alla registrazione del suo marchio nell’Unione europea dimostrano che la farmacia italiana non può più permettersi di essere elefantiaca nel decidere e nell’agire. La riflessione arriva da FarmacieUnite, che ieri ha commentato in un comunicato le ultime notizie relative alle mosse del colosso americano dell’e-commerce.
Amazon, osserva l’associazione, «si muove velocemente e con risorse imponenti», non aspetta certo incontri nei ministeri. Trattandosi di e-commerce poi, non è pensabile che «la Convenzione – scaduta da troppo tempo – e la pianta organica possano essere argini efficaci». Stesso discorso per «i servizi gratuiti o mal retribuiti dal Ssn», che anziché rappresentare una pietra di scambio «per ottenere qualcosa a difesa della farmacia» sono soltanto causa di «impoverimento ulteriore per tutto il canale».
Piuttosto, osserva FarmacieUnite, gli ultimi dieci mesi ci hanno fatto capire l’importanza della distribuzione farmaceutica sul territorio, della prossimità, della farmacia. «E’ quindi su queste basi» si legge nel comunicato «che l’Europa e l’Italia devono sostenere la farmacia azienda, il servizio sociale che propone e l’elevata professionalità che mette a disposizione del sistema sanitario e dei cittadini».
È necessario raccogliere senza perdere tempo, conclude Farmacie Unite, «tutte le forze che possiamo recuperare e metterle in campo, ascoltando anche voci di minoranze che sono attive e presenti sul territorio, e poi compatti passare all’azione per difendere le nostre aziende, i posti di lavoro e la capillarità sul territorio. 365 giorni l’anno e 24 ore su 24 c’è un farmacista disponibile a consigliare, a dispensare farmaci e a sostenere i cittadini. Vogliamo far perdere tutto questo ai nostri clienti-pazienti?».