Arturo Cavaliere, da tre anni direttore dell’Unità organizzativa complessa di farmacia dell’Asl di Viterbo e in precedenza direttore della Uoc Farmacia dell’Istituto dermopatico Immacolata-Irccs di Roma, è il nuovo presidente nazionale della Sifo. E’ l’esito del voto con cui la Società italiana dei farmacisti ospedalieri ha rinnovato all’unanimità il proprio consiglio direttivo per il quadriennio entrante: oltre a Cavaliere, ne fanno parte Alessandro D’Arpino (vicepresidente), Marcello Pani (segretario nazionale), Maria Ernestina Faggiano (tesoriere) e cinque consiglieri Paolo Abrate, Emanuela Omodeo Salè, Paolo Serra, Ugo Trama e Adriano Vercellone.
Attualmente segretario regionale della Sifo per il Lazio, Cavaliere ha maturato una forte esperienza professionale come farmacista ospedaliero, sia nella ricerca sia nell‘Intensività ospedaliera e territoriale. «Esprimo una profonda soddisfazione per questa elezione soprattutto perché è stata condivisa all’unanimità da tutto il direttivo» commenta in una nota il neo-presidente «nel ringraziare il direttivo che ci ha preceduto per il lavoro svolto, desidero anche sottolineare che l’idea di Sifo che desideriamo portare avanti con il nuovo team è quella di una società scientifica volta al rinnovamento, all’innovazione, culturalmente indipendente».
Quello di Cavaliere non è un nome sconosciuto alle farmacie del territorio, anzi: qualche anno fa fece parte della delegazione Sifo che lavorò con Federfarma a una proposta di revisione del Prontuario diretta a ridistribuire i farmaci tra convenzionata e pht in modo più razionale (il progetto venne presentato all’Aifa e finì poi in un cassetto); più di recente, partecipò al tavolo della filiera sui costi della distribuzione diretta, istituita con l’obiettivo di misurare oneri diretti e indiretti del doppio canale a partire da una proposta dell’allora presidente della Sifo, Marcello Pani (oggi segretario nel nuovo direttivo).