Nel 2021 il tasso delle segnalazioni relative a eventi avversi correlabili alla somministrazione di un vaccino – anti-covid esclusi – si attesta sui 78 casi ogni 100mila dosi somministrate, quello relativo a reazioni gravi si ferma a 3,6 ogni centomila dosi. È quanto riferisce il rapporto pubblicato ieri dall’Aifa riguardo alla farmacovigilanza di tutte le tipologie di vaccini somministrati in Italia nel 2021, fatta eccezione per quelli contro covid che sono oggetto di un monitoraggio a se stante.
Nel corso dell’anno, riferisce in sintesi l’Aifa, sono state iniettate 20,5 milioni di dosi; dal canto suo la Rete nazionale di farmacovigilanza registra 18.060 segnalazioni, delle quali 15.978 si riferiscono a sospetti eventi avversi verificatisi. «Il numero di dosi somministrate nel 2021» scrive l’Agenzia «è paragonabile a quello dell’anno precedente, ma si osserva per tutti i vaccini un incremento complessivo del tasso di segnalazione per dosi somministrate riconducibile ai progetti di farmacovigilanza attiva promossi dalle Regioni in collaborazione conl’Aifa».
Il contributo di questi studi, dai quali proviene il 77,1% delle segnalazioni, ha fatto lievitare soprattutto la quota delle segnalazioni relative a eventi non gravi. Anche in presenza di una maggiore attenzione alla segnalazione, i tassi relativi alle segnalazioni gravi ritenute correlabili alla vaccinazione non subiscono invece sostanziali modifiche rispetto agli anni precedenti. Gli eventi avversi gravi, in sostanza restano noti e costanti nel tempo.
«Tra le sospette reazioni avverse osservate nel 2021 non sono emersi eventi indesiderati che possano modificare la valutazione del rapporto fra beneficio e rischio dei vaccini utilizzati» osserva ancora l’Aifa «si tratta infatti di reazioni già riportate nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto e nel Foglio illustrativo dei vaccini. Inoltre, non sono stati osservati raggruppamenti temporali o geografici di segnalazioni, meritevoli di ulteriori approfondimenti».
