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Fase 2, la babele normativa complica le riaperture. Farmacie alla finestra

20 Maggio 2020

Da lunedì 18 maggio le attività commerciali hanno cominciato a riaprire progressivamente i battenti (secondo i dati di Confcommercio ha ripreso la maggior parte degli oltre 800mila dettaglianti italiani, ma non la totalità) e finora sembra che tutti stiano rispettando scrupolosamente le Linee guida sulla fase 2 dettate dalla Conferenza delle Regioni. In sintesi, il documento recupera ed estende le regole già impartite alle attività aperte durante il lock down (quindi anche alle farmacie) dal Dpcm 26 aprile 2020, come evidenzia la tabella sottostante:

 

Linee guida Regioni del 17 maggio 2020 Dpcm 26 aprile 2020, Allegato 5
I commercianti al dettaglio devono:

▪ Predisporre un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione.

▪ In particolar modo per supermercati e centri commerciali, potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.

▪ Prevedere regole di accesso, in base alle caratteristiche dei singoli esercizi, in modo da evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.

▪ Garantire un’ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per l’igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche, promuovendone l’utilizzo frequente da parte dei clienti e degli operatori.

▪ In caso di vendita di abbigliamento: dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere in autonomia, toccandola, la merce.

▪ I clienti devono sempre indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti.

▪ L’addetto alla vendita deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima e dopo ogni servizio reso al cliente).

▪ Assicurare la pulizia e la disinfezione quotidiana delle aree comuni.

▪ Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.

▪ La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche.

Per le attività di servizi alla persona (estetisti, parrucchieri ecc.):

▪ Consentire l’accesso dei clienti solo tramite prenotazione, mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 gg.

▪ Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.

▪ La permanenza dei clienti all’interno dei locali è consentita limitatamente al tempo indispensabile all’erogazione del servizio o trattamento. Consentire la presenza contemporanea di un numero limitato di clienti in base alla capienza del locale (vd. punto successivo).

▪ Riorganizzare gli spazi, per quanto possibile in ragione delle condizioni logistiche e strutturali, per assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti.

▪ L’area di lavoro, laddove possibile, può essere delimitata da barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.

▪ Nelle aree del locale, mettere a disposizione soluzioni idro-alcoliche per l’igiene delle mani dei clienti e degli operatori, con la raccomandazione di procedere ad una frequente igiene delle mani. Eliminare la disponibilità di riviste e materiale informativo di uso promiscuo.

▪ L’operatore e il cliente, per tutto il tempo in cui, per l’espletamento della prestazione, devono mantenere una distanza inferiore a 1 metro devono indossare, compatibilmente con lo specifico servizio, una mascherina a protezione delle vie aeree (fatti salvi, per l’operatore, eventuali dispositivi di protezione individuale ad hoc come la mascherina FFP2 o la visiera protettiva, i guanti, il grembiule monouso, etc., associati a rischi specifici propri della mansione).

▪ In particolare per i servizi di estetica, nell’erogazione della prestazione che richiede una distanza ravvicinata, l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina ffp2 senza valvola.
▪ L’operatore deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima e dopo ogni servizio reso al cliente) e utilizzare camici/grembiuli possibilmente monouso per gli estetisti. I guanti devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale.

▪ Assicurare una adeguata pulizia e disinfezione delle superfici di lavoro prima di servire un nuovo cliente e una adeguata disinfezione delle attrezzature e accessori. Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni cliente. Assicurare regolare pulizia e disinfezione dei servizi igienici.

▪ Favorire il regolare e frequente ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.

▪ Sono inibiti, dove presenti, l’uso della sauna, il bagno turco e le vasche idromassaggio.

▪ La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, eventualmente in fase di prenotazione.

1. Mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale.
2. Garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno ed in funzione dell’orario di apertura.3. Garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria.4. Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.5. Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale.6. Uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto,particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande.7. Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità:a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie;b) per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;

c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera b), l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.

8. Informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.

 

Anche se il livello di dettaglio è nettamente maggiore, le Linee guida regionali del 17 maggio sembrano ricalcare le disposizioni del dpcm 26 aprile (allegato 5). Meritano una lettura, nel documento regionale, anche le indicazioni per le attività dei servizi alla persona, tra le quali i centri estetici: non è ancora chiaro se tali Linee guida debbano rappresentare un riferimento anche per le farmacie fornite di cabina estetica (finora l’unica indicazione fornita da Federfarma risale a una circolare del 9 marzo che suggeriva «la massima pulizia e disinfezione con appropriati prodotti» oppure l’eventuale «chiusura all’utenza») ma offrono comunque un riferimento.

Purtroppo, complicano lettura e applicazione delle regole le integrazioni che parecchie Regioni hanno impartito in aggiunta alle Linee guida. In alcuni casi si tratta soltanto di approfondimenti: il documento della giunta abruzzese, per esempio, specifica che la pulizia del Pos per i pagamenti con carte va effettuato «dopo ogni utilizzo» con alcol etilico almeno al 70% o altro prodotto equivalente, che la pulizia due volte al giorno dell’ambiente di lavoro e dell’attrezzatura va effettuata con panni inumiditi con acqua e sapone oppure con una soluzione di alcool etilico con una percentuale minima del 70% e che per la sanificazione giornaliera delle superfici toccate più frequentemente occorre utilizzare una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,1% di cloro attivo.

In altri casi l’integrazione apportata dalla singola Regione rappresenta di fatto un vero e proprio intervento normativo. E’ il caso per esempio dell’Emilia Romagna, che alle Linee guida della Conferenza delle Regioni (presieduta dal suo governatore, Stefano Bonaccini) aggiunge un proprio documento di oltre cento pagine. Nel quale si impone all’esercente di «informare la clientela circa le disposizioni vigenti, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali e delle aree mercatali, appositi depliant informativi». Oppure, per evitare affollamenti nei punti vendita, si consiglia di regolamentare gli accessi «attraverso ampliamenti delle fasce orarie», differenziare dove possibile i percorsi di entrata e di uscita, valutare il posizionamento di un sistema di elimina code all’ingresso, promuovere l’acquisto mediante «ordinazione telefonica od online». Per quanto concerne estetisti e parrucchieri, invece, la Regione obbliga a limitare l’accesso ai soli clienti protetti da mascherine chirurgiche e guanti (da indossare sul posto) e che l’esercizio metta a disposizione «sacchetti/borse individuali monouso per riporre i propri accessori/effetti personali». La permanenza dei clienti, inoltre, «sarà limitata al tempo strettamente necessario all’erogazione del servizio/trattamento».