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Favipiravir, dietrofont Aifa: si farà la sperimentazione sull’antivirale nipponico

24 Marzo 2020

Si farà la sperimentazione sul favipiravir, l’antivirale autorizzato dal 2014 in Giappone (ma non negli Usa e in Ue) per il trattamento di nuove forme influenzali. Ad annunciarlo il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha riferito della decisione assunta ieri mattina dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa: «Dopo una prima analisi sui dati di Avigan (il nome commerciale di favipiravir, ndr), la Cts ha cominciato a lavorare a un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia. Nei prossimi giorni» ha continuato Speranza «i protocolli saranno resi operativi, come già avvenuto per le altre sperimentazioni in corso».

La decisione dell’Aifa è parsa a molti un fulmine a ciel sereno. Soltanto domenica, infatti, l’Agenzia aveva diffuso un comunicato nel quale – in risposta alle sollecitazioni della Regione Veneto perché si avviasse una sperimentazione sul farmaco – si ricordava che «non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza di favipiravir nel trattamento della malattia da covid-19. Sono noti soltanto dati preliminari, disponibili attualmente come versione pre-proof (cioè non ancora sottoposti a revisione di esperti), di un piccolo studio non randomizzato, condotto in pazienti con covid-19 non grave con non più di 7 giorni di insorgenza. Sebbene i dati disponibili sembrino suggerire una potenziale attività di favipiravir, in particolare per quanto riguarda la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia».