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Fedriga: i vaccini ci sono, i vaccinandi no. Moratti: precedenza a chi fa più dosi

8 Maggio 2021

I vaccini cominciano finalmente ad arrivare in quantità adeguate, ma ora c’è un altro problema a frenare l’attività dei centri di somministrazione: le adesioni tra le fasce soggette a chiamata non sono quelle attese e quindi c’è il rischio di non riuscire a consumare tutte le dosi. Lo ha confermato ieri a Sky TG24 il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga (foto), che ha rinnovato la richiesta di allargare le prenotazioni ad altre categorie per fare in modo che la campagna conservi l’attuale abbrivio.

«Oggettivamente stanno arrivando più vaccini» ha detto Fedriga «la struttura commissariale sta lavorando molto bene. Adesso ci manca un tassello importante, quello delle adesioni, che in alcuni casi non sono sufficienti a coprire la disponibilità di vaccino. Per questo aprire il target è estremamente importante, perché altrimenti si rischia di rallentare la campagna vaccinale non più per mancanza di dosi o organizzazione, ma perché manca chi vaccinare».

Ma dalla Lombardia arriva un’altra proposta: «Da noi meno dell’1% delle persone vaccinate rifiuta l’AstraZeneca» ha detto l’assessore al Welfare della Regione, Letizia Moratti, al termine della visita compiuta ieri all’ospedale di Vimercate «anche perché i nostri medici spiegano loro che questo è un vaccino sicuro ed efficace». Il commissariato per l’emergenza covid, quindi, «dovrebbe privilegiare nelle forniture le Regioni che stanno rispettando i target, e noi li abbiamo anche superati».

La proposta dell’assessore Moratti segue a ruota la richiesta fatta il giorno prima dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana, che aveva chiesto di ricevere le dosi di AstraZeneca rifiutate nelle altre regioni».