«La sanità è ancora ospedalocentrica, il sistema finisce così per essere sovraccaricato e non riesce più a dare le risposte adeguate a tutte le esigenze. Occorre dunque non soltanto ripristinare i servizi, ma anche migliorarli con un potenziamento dell’assistenza territoriale e con l’integrazione tra servizi ospedalieri e sociali». Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, intervenendo ieri a Roma al convegno “L’economia della sanità, l’economia per la salute” promosso dal Centro studi americani. «Bisogna cogliere l’opportunità del Pnrr» ha sostenuto «per sviluppare l’assistenza sul territorio anche con una più efficace appropriatezza delle prestazioni. Le case o ospedali di comunità dovrebbero andare in questa direzione e superare anche la mancanza di cure intermedie, che genera ospedalizzazioni improprie».
I finanziamenti, quindi, «dovranno garantire tempi di accesso e qualità delle prestazioni all’altezza dei migliori standard. Serve continuare a investire anche in risorse umane, affrontando l’attuale carenza di personale sanitario che è ormai un’emergenza e va superata».
Il problema si fa sentire soprattutto su Case e Ospedali di comunità, che «hanno bisogno non soltanto della struttura, serve anche personale che va cercato togliendo alcuni tetti di spesa per favorire l’attrattività e la produttività del Ssn».
Quanto alle risorse economiche, ha continuato Fedriga, tra residui covid e caro energia per quest’anno servirebbe un miliardo e mezzo in più, che «aiuterebbero a sviluppare l’assistenza territoriale e dare quella celerità necessaria a migliorare i servizi».