attualita

Festa della Repubblica, Mattarella a Codogno torna a ringraziare i farmacisti

3 Giugno 2020

Non poteva che partire da Codogno, il comune del lodigiano dove il 26 febbraio venne istituita la prima zona rossa, il ringraziamento che il presidente Sergio Mattarella ha rivolto ieri, nella Festa della Repubblica, a farmacisti, medici, infermieri e operatori della sanità «per quanto hanno fatto in questi mesi con generosa abnegazione». Il Capo dello Stato è arrivato nel paese lombardo in tarda mattinata, dopo avere deposto una corona di fiori all’Altare della patria. Una visita dall’alto valore simbolico, che ha avuto il suo momento più intenso quando Mattarella si è fermato davanti alla stele posta dall’amministrazione comunale per rendere omaggio alle vittime.

Poi la visita in Comune, da dove il presidente della Repubblica ha rivolto il proprio messaggio: «Qui è presente l’Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo ciò che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale. Da qui vogliamo ripartire, con la più grande speranza per il futuro». Poi il ringraziamento a quanto si sono prodigati per assistere e curare: «Non andrà dimenticato quanto, in questi mesi, hanno fatto, con generosa abnegazione, tanti medici, infermieri, personale impegnato nei diversi ruoli della sanità, farmacisti. Lungi dal sottrarsi al proprio compito, hanno contrastato l’epidemia con coraggio, sovente ponendo a rischio la propria salute. Molti sono rimasti vittime del loro senso del dovere. Non vi sono parole sufficienti per esprimere quanta gratitudine meritino da parte di tutti gli italiani».

«Quello del Capo dello stato» ha commentato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha accolto Mattarella a Codogno «è un messaggio di speranza, di fiducia e di vicinanza di tutto il Paese nei confronti di chi ha sofferto così tanto». «Il messaggio del presidente della Repubblica è motivo di orgoglio e sprone per tutti i farmacisti lombardi» commenta a FPress Annarosa Racca, presidente di Federfarma regionale «ricordo che le farmacie della zona rossa sono le prime ad aver affrontato l’emergenza e quelle che per più tempo hanno dovuto contemperare i doveri del servizio e le restrizioni del lockdown».