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Verso ridistribuzione AstraZeneca. E a giugno mille nuovi punti vaccinali

14 Maggio 2021

Le Regioni che rispettano i target del Piano nazionale e hanno bisogno di dosi aggiuntive potranno ricevere i vaccini AstraZeneca “avanzati” dalle altre a causa dei rifiuti opposti dai vaccinandi. E’ il meccanismo di compensazione messo in piedi dal commissario per l’emergenza covid, generale Figliuolo, con l’obiettivo di evitare rallentamenti nella campagna vaccinale: le dosi, in sostanza, continueranno a essere ripartite in base alle quote già stabilite, per essere poi recuperate e ridistribuite in caso di “avanzi”. Le Regioni che cedono le loro dosi, in ogni caso, saranno riapprovvigionate con la fornitura successiva.

Ad annunciare il piano del commissario Figliuolo è stato ieri il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «E’ una richiesta che avevo fatto formalmente» ha spiegato «il generale Figliuolo ha ritenuto però che anche queste compensazioni devono essere gestite dalla struttura commissariale. Ci adeguiamo come sempre alle disposizioni e rispettiamo le sue decisioni».

Intanto si ragiona sugli aggiornamenti da apportare alla campagna dal prossimo mese, quando in Italia dovrebbero arrivare 20 milioni di dosi. «Appena messi al sicuro gli over 80, i fragili e gli over 75» ha spiegato Figliuolo «daremo il via libera a una vaccinazione parallela e multipla: parallela perché su tutte le classi di età, multipla ovvero aprendo nuovi hub vaccinali, come nelle aziende». A livello nazionale, ha continuato il commissario per l’emergenza, «si potrebbero aggiungere altri mille punti vaccinali (ma i conti non tornano: le farmacie volontarie sono più di 11mila, ndr) così a breve le classi produttive potranno entrare a pieno ritmo e intercettare la ripresa economica».

Intanto vanno affrontati i ritardi di alcune Regioni: come riferisce l’Agi, in Sicilia sono state somministrate circa 1,8 milioni di dosi su 2,3 milioni; male anche la Sardegna. Solo l’11,2% degli abitanti ha ricevuto entrambe le dosi (la media nazionale è del 13%), mentre al 15,7% è stata somministrata solo la prima (Italia 16,2%).