La campagna di ispezioni condotta dai Nas in 1.900 studi di mmg e pediatri ha portato alla luce irregolarità nel 14% dei casi, ma ha anche rivelato che «l’86% dei medici é in regola. E questo va sottolineato, perché non si può generalizzare». Sono le parole con cui il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, ha commentato all’Ansa i risultati dei recenti controlli effettuati dal Comando carabinieri per la tutela della salute.
«Nessuna categoria è immune da soggetti che non rispettano le regole» ricorda Scotti «ma certamente i medici non sono i peggiori». Dalla Fimmg, allora, parte la richiesta che il ministero della Salute apra un tavolo dove approfondire le cause delle irregolarità più gravi e individuare le soluzioni. Anche perché, osserva Scotti, «controlli improvvisi in uno studio, magari pieno di pazienti, possono influenzare e impattare negativamente sui pazienti stessi, anche se dai controlli non emerge alcuna irregolarità. Si rischia di creare una cultura del sospetto con il pericolo che i medici vengano giudicati ingiustamente dagli assistiti». L’invito, dunque, «è a non generalizzare, perché le irregolarità gravi rilevate sono in numero in realtà molto ridotto».