attualita

Fondazione Gimbe: nuova remunerazione, rischio di costi superiori a stime

17 Novembre 2023

«Il nuovo sistema di remunerazione delle farmacie potrebbe avere sulla finanza pubblica un impatto superiore alle stime». È quanto scrive la Fondazione Gimbe nel report pubblicato ieri che aggiorna numeri e stime della Manovra per il 2024. E ribadisce le criticità relative al capitolo riguardante la Sanità: il Fondo sanitario, per cominciare, sale a 134 miliardi di euro per il 2024, 135,4 miliardi per il 2025 e 135,6 miliardi per il 2026. «Se in termini assoluti» commenta il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta «è ben evidente l’incremento, non si intravede per la sanità pubblica alcun progressivo rilancio del finanziamento pubblico. Infatti, gli aumenti per 2025 (+1%) e 2026 (+0,15%) sono talmente esigui che non riusciranno nemmeno a compensare l’inflazione né l’aumento dei prezzi di beni e servizi».

Non solo: tutti gli interventi previsti per il 2024 (tra i quali il rinnovo dei contratti di dirigenza medica e sanitaria e comparto sanità, leisure per l’abbattimento delle liste di attesa, l’ggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, il potenziamento dell’assistenza territoriale e il perseguimento degli obiettivi sanitari di carattere prioritario e di rilievo nazionale), sono a valore sulle cifre del Fondo sanitario e non prevedono stanziamenti dedicati, quindi toglieranno risorse alla quota indistinta del finanziamento che è quella da cui viene ricavato il budget della spesa farmaceutica.

Riguardo poi a quest’ultima, scrive ancora il Gimbe, l’articolo della Manovra che prevede un nuovo modello di remunerazione delle farmacie per il rimborso dei farmaci Ssn prevede sulla carta un «effetto complessivo» pari a 53 milioni di euro per il 2024 e a 77 milioni dal 2025. «In assenza di dati analitici sulla quantità dei farmaci per le varie fasce di prezzo e sulla suddivisione delle farmacie per fatturato» commenta però Cartabellotta «è impossibile verificare la verosimile sottostima dell’impatto sulla finanza pubblica di questa disposizione».

Anche la ridefinizione dei tetti sulla farmaceutica mostra stime aleatorie: «dal 2024» recita il report «il tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti viene incrementato dello 0,2% (dall’8,3% all’8,5%) e quello della spesa farmaceutica convenzionata ridotto dello 0,2% (dal 7% al 6,8%). Tale disposizione viene definita “non onerosa” ma comunque è a valere sul Fondo sanitario. Visto che in termini assoluti l’entità dello sforamento dei tetti è maggiore per gli acquisti diretti, è evidente la riduzione percentuale dello 0,2% della convenzionata non è affatto compensativo. Di conseguenza, considerata inverosimile la riduzione della spesa farmaceutica per acquisti diretti in crescita costante, a seguito di questa disposizione, le Regioni avranno un minor gettito dal payback perché complessivamente si ridurrà l’onere per l’industria farmaceutica».