Monitoraggio in farmacia dell’aderenza terapeutica? Se lo strumento è il Fascicolo sanitario elettronico, la strada da fare rischia di essere ancora molto lunga. Lo dicono i dati di una survey che Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, ha presentato in concomitanza con l’apertura del suo congresso nazionale, al via da oggi a Rimini. L’indagine, condotta su un campione rappresentativo di tutte le Regioni: anche a causa di farraginosità burocratiche, appena il 20% dei medici di famiglia aggiorna il Fse, un altro 41% circa lo fa solo raramente e il restante 39% non lo fa proprio.
Solo disabitudine o svogliatezza? No a quanto pare, perché la sruvey rivela che per un medico ospedaliero su cinque le cose migliorerebbero se si adottassero piattaforme informatiche comuni tra ospedale e strutture del territorio, perché oggi i sistemi informatici delle strutture sanitarie, anche nella stessa regione, sovente non comunicano tra loro.
Ma questa, rivela ancora la ricerca, è solo la punta dell’iceberg: di fatto, ospedale e territorio si consultano solo raramente, dato che – dice sempre la Fadoi – in presenza di un paziente ricoverato i medici ospedalieri si consultano solo raramente con medici di famiglia e specialisti ambulatoriali (71% dei rispondenti), mentre per il 13,7% il consulto non avviene proprio mai.