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Gimbe: consegnata metà delle forniture, obiettivi della campagna lontani

19 Marzo 2021

Ripartire con le somministrazioni a tamburo battente, per recuperare il tempo perso e soprattutto non sprecare neanche una fiala della mega-fornitura che i Paesi europei dovrebbero ricevere nel quarto trimestre: 200 milioni di dosi soltanto da Pfizer-BionTech, una montagna di “proiettili” per la guerra contro covid. E’ la parola d’ordine fatta propria da Italia, Francia e Germania dopo il parere dell’Ema che ha fugato tutte le preoccupazioni sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca: ieri il primo ministro del governo francese, Jean Castex, ha annunciato che domani si farà somministrare il prodotto anglo-svedese per dare l’esempio ai suoi concittadini; in Germania le somministrazioni con l’AstraZeneca ripartiranno da domani e il ministro della Salute, Jens Spahn, ha esortato sanitari e centri vaccinali a recuperare i quattro giorni persi. Anche se, ha detto ieri, la decisione di sospendere il vaccino (partita proprio dal ministero tedesco) si è rivelata corretta: «L’analisi dell’Ema conferma il nostro approccio» ha detto Spahn, «sarebbe stato irresponsabile lasciare che i medici continuassero a vaccinare senza un approfondimento».

L’Italia riprenderà le vaccinazioni già da oggi, ma sulla progressione della campagna continua a pesare l’inadeguatezza delle forniture: delle dosi previste per il primo trimestre, rivela la GFondazione GImbe in un’analisi diffusa ieri, risultano consegnate al 17 marzo 8.597.500 dosi, ossia poco più della metà di quelle previste.

Permangono poi vistose differenze tra le singole campagne regionali. Sempre all’altro ieri hanno ricevuto la doppia dose di vaccino 2.145.434 milioni di persone, ossia il 3,6% della popolazione, ma la media cala al 2,71% in Calabria e sale al 5,12% in Valle D’Aosta. E’ anche in forte ritardo la vaccinazione degli over 80: su una platea di oltre 4,4 milioni di persone, hanno ricevuto la prima dose 1.258.139 di assistiti (28,5%) e la seconda 469.783 (10,6%).

 

 

«I ritardi delle forniture vaccinali e il caso AstraZeneca» commenta il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta «allontanano gli effetti della campagna vaccinale. In questo scenario, con una popolazione psicologicamente ed economicamente sfiancata e operatori sanitari allo stremo, quale sarà il cambio di passo del Governo Draghi per salvare, almeno in parte, la stagione estiva?».