Avete presente quei serial tv in cui la puntata finisce pochi secondi prima che il mistero si sveli e voi vi accasciate sul divano perché vi tocca aspettare l’episodio successivo? Sarà accaduta la stessa cosa ai farmacisti che, ieri, hanno seguito la diretta dell’audizione di Giulia Grillo, ministro pentastellato della Salute, davanti alle commissioni riunite Affari sociali della Camera e Igiene e sanità del Senato: tra le domande rivolte alla responsabile del dicastero dai componenti dei due gruppi, ce n’è stata una – del senatore Francesco Zaffini, FdI – che ha chiamato direttamente in causa la distribuzione diretta: «Ci viene da più parti segnalata una serie di gravi problemi derivanti dalla difficoltà di spostamento dei cronici, molto spesso lontani dai presidi che distribuiscono; c’è una questione di disparità di accesso ai farmaci e allora mi chiedo se non sia il caso di rivedere questo strumento distributivo avendo a disposizione la rete delle farmacie». Parecchi minuti di suspence a lasciar passare le domande degli altri commissari per attendere la replica del Ministro e poi, come si diceva, la delusione: tempo scaduto e risposte rinviate a una nuova seduta, che al momento deve ancora essere calendarizzata (se mai lo sarà).
Peccato: conoscere il pensiero di Grillo su distribuzione diretta e farmacie avrebbe offerto il chiarimento definitivo, soprattutto dopo l’intervento di apertura con cui una mezz’ora prima aveva esposto le linee programmatiche del suo dicastero. Linee dalle quali, ancora una volta, è emersa netta una forte unità d’intenti con il fronte delle Regioni: «Intendo lavorare in piena e stretta collaborazione con loro» ha messo subito in chiaro il Ministro «con l’obiettivo di mettere ordine nel sistema avendo come unico interesse quello dei cittadini». Sarà il modus operandi con cui il dicastero interverrà anche nella farmaceutica, ha fatto capire Grillo: «Ho predisposto un tavolo per il governo del farmaco (che dovrebbe essere convocato a giorni, ndr) al quale saranno protagoniste le Regioni e le Province autonome, insieme ai ministeri della Salute, dell’Economia e dello Sviluppo economico, oltre che alcuni esperti di chiara e comprovata capacità di livello internazionale». Vuol dire che le sigle della filiera, sempre presenti finora a tutti i tavoli sulla governance organizzati dai precedenti governi, non saranno più invitate? Sarà urgente capire, ma intanto preoccupa la scelta del ministro Grillo di avvalersi, nei suoi rapporti con le Regioni, della consulenza di Giovanni Bissoni, ex assessore alla Salute dell’Emilia Romagna (Regione che con le farmacie non ha mai avuto rapporti idilliaci). Se ne capirà di più alla prossima puntata.