L’agenda che le Regioni vogliono presentare al Governo prossimo venturo per mettere nero su bianco le cose da fare in materia di governance del farmaco non è soltanto un elenco delle opere lasciate incompiute dall’esecutivo uscente. E’ anche un ammonimento sull’ordine delle priorità che la maggioranza a venire dovrà darsi. Questa almeno è la chiave di lettura con cui Fabrizio Gianfrate, docente di farmacoeconomia, “decritta” il documento uscito l’altro ieri dalla Commissione salute della Conferenza delle Regioni, ossia il tavolo degli assessori alla Sanità.
Gianfrate, le Regioni hanno fatto l’elenco dei temi che vogliono affrontare con il nuovo Governo e in testa ci sono la riforma della governance farmaceutica, la revisione dei tetti di spesa e il riordino di Aifa e Agenas. Sembra quasi che i governatori dicano: con il vecchio esecutivo eravamo arrivati fin qui, sempre da qui si dovrà ripartire…
Più che altro, sembra vogliano convincere il nuovo Governo a fare ciò cui il vecchio aveva detto no.
Rischia di ripetersi il bipolarismo della vecchia legislatura, tra un governo centrale che colloca la governance del farmaco nel quadro della politica industriale del Paese e Regioni che invece la considerano soltanto un problema di spesa?
Che le Regioni siano preoccupate dalla spesa farmaceutica è comprensibile: gli sfondamenti sugli acquisti diretti di Asl e ospedali se li devono pagare al 50% con l’industria. Considerato quanto pesa la sanità sui loro bilanci, parlare di un problema di sostenibilità legato alla spesa per farmaci appare più che legittimo. Soprattutto nell’attuale quadro politico.
In che senso?
Non va dimenticato che i vincitori delle ultime elezioni, M5S e Centrodestra, hanno messo in cima alle loro proposte due interventi particolarmente costosi: il reddito di cittadinanza graverà sulle casse pubbliche per circa 17 miliardi, la flat tax per più del doppio. Si prospetta insomma un forte aumento della spesa pubblica, e l’esperienza pregressa insegna che quando c’è da tagliare la prima vittima è proprio la spesa sanitaria. Forse, con quell’agenda i governatori hanno anche voluto lanciare un avviso alla maggioranza che governerà.
Quale?
Prima di realizzare il reddito di cittadinanza o la flat tax, fate bene i vostri conti perché la sostenibilità della spesa pubblica è già a rischio. Meglio, quindi, dare la precedenza alla riforma della governance farmaceutica e al riordino della spesa sanitaria. I governatori, non lo si scordi, hanno già dovuto affrontare due Leggi di Bilancio nelle quali il Fondo sanitario è stato tagliato rispetto ai livelli di finanziamento pianificati. Probabile che abbiamo voluto mettere le mani avanti per evitare di doverle poi rimettere nelle loro tasche.