Sarà Orazio Schillaci, 56 anni, dal 2019 rettore dell’ateneo romano di Tor Vergata, a sostituire l’uscente Roberto Speranza al dicastero della Salute. C’era ieri il suo nome accanto alla casella della Sanità nella lista dei ministri presentata al capo dello Stato da Giorgia Meloni, che oggi sarà la prima donna nella storia d’Italia a giurare da presidente del consiglio. Docente di medicina nucleare, preside dal 2013 al 2019 della facoltà di medicina e chirurgia (sempre a Tor Vergata) e presidente dell’Associazione italiana di medicina nucleare, Schillaci fa parte dal giugno scorso del comitato scientifico dell’Istituto superiore di sanità, che ha affiancato il ministero della Salute durante la pandemia da covid-19.
Il nuovo Ministro, inoltre, figura nei comitati editoriali di due riviste internazionali di Medicina nucleare ed è autore di 300 pubblicazioni «in extenso» consultabili su PubMed. Tra i primi auguri di buon lavoro al nuovo Ministro, quelli del presidente di Federfarma, Marco Cossolo: «Siamo certi che la salute dei cittadini verrà adeguatamente tutelata grazie alla grande competenza ed esperienza del professor Schillaci» recita una nota diffusa in tarda serata «Federfarma è pronta, come sempre, al dialogo e alla collaborazione con le Istituzioni in rappresentanza delle farmacie italiane, primo presidio sociosanitario del Ssn». Felicitazioni anche dal presidente di Farmindustria, Marcello Cattani: «Sono certo che con le sue altissime competenze e la sua storia professionale» si legge in un comunicato «saprà affrontare al meglio le sfide di un sistema sanitario messo a dura prova dalla pandemia. È necessario un approccio sempre più orientato a considerare la salute un investimento e non un costo per il bene del Paese e per la sua crescita».
