attualita

Gratuità della rev, i veterinari di Anmvi e Fnovi replicano a Federfarma

14 Maggio 2019

La remunerazione delle prestazioni professionali del medico veterinario, prescrizione compresa, rientra nel rapporto tra professionista e cliente e non sono tollerabili ingerenze da parte di altri soggetti, istituzionali o economici che siano. E’ la replica di Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari) e Fnovi (la Federazione nazionale degli ordini) agli interventi con cui ministero della Salute prima e Federfarma poi sono intervenuti nei giorni scorsi in materia di rev. Il risentimento delle due organizzazioni di categoria, in particolare, è rivolto alla comuniczione che il sindacato titolari ha inviato nei giorni scorsi: «quando il testo parla di onorario della prestazione professionale per la redazione rev» accusa la Fnovi in una nota «l’espressione “dovrebbe non farsi pagare” usata dal Ministero in una sua recente comunicazione si trasforma in “non può chiedere alcun onorario”». L’Ordine dei veterinari, prosegue il comunicato «si è già espresso in proposito ribadendo che il compenso economico delle prestazioni professionali è sempre determinato dal professionista con il cliente e deve essere commisurato alla difficoltà, alla complessità, alla qualità delle prestazioni, alle competenze e all’impegno richiesti e ai mezzi impiegati, garantendo la qualità e la sicurezza della prestazione. In un contesto di rapporti istituzionali, ogni assetto professionale dovrebbe aver cura per sé».

In fibrillazione anche l’Anmvi, che in un’altra nota ha chiesto «al ministero della Salute e a Federfarma di ribadire il corretto quadro giuridico della prescrizione veterinaria, a tutto beneficio della corretta informazione al cittadino». Il dicastero, precisa l’associazione, «non ha mai detto, né potrebbe farlo, che la rev debba essere una prestazione gratuita». Il medico veterinario, prosegue la nota, «non è obbligato né alla gratuità né ad alcuna tariffa fissa per l’emissione della ricetta elettronica; decide l’onorario con il proprio cliente come da legge e deontologia. Imporre la gratuità sarebbe contra legem, così come lo è dare indicazioni tariffarie, come si è letto su alcuni media nazionali».

Nei prossimi giorni, scrive ancora la Fnovi, su richiesta di Federfarma verrà programmato un incontro con Fofi e Ordine dei medici veterinari.