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Green pass, il Governo valuta se rinunciare ai tamponi antigenici

13 Novembre 2021

La curva dei contagi da covid continua a crescere (nella prima settimana di novembre il Rt è tornato sopra la fatidica soglia di uno) e il Governo sta valutando se impartire una stretta alle regole già in vigore e scongiurare passaggi in fascia gialla da parte di alcune Regioni. Tra le misure allo studio, riferisce un articolo del Corriere della Sera, ci sarebbe anche una revisione delle norme sul green pass, che escluderebbero il rilascio della certificazione verde in caso di negatività al tampone antigenico. In altri termini, si sta pensando di limitare il rilascio del pass covid soltanto a chi si è vaccinato e a chi si sottopone a test molecolare.

Secondo quanto scrive il quotidiano milanese, al momento si tratta soltanto di un’ipotesi in valutazione, sulla quale però il Governo ha già chiesto un parere agli scienziati. All’origine, spiega l’articolo, c’è la scarsa attendibilità degli antigenici e l’alta percentuale di “falsi negativi”, ossia persone che sono contagiate ma non vengono rilevate dal tampone e quindi continuano a circolare diffondendo il virus. I tamponi, è in sostanza l’idea che starebbe prendendo piede, vanno bene per screening di massa ma non sono affidabili ai fini della prevenzione individuale.

Il concetto è stato espresso ieri anche da Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, che in un’intervista a Rainews24 ha definito i tamponi antigenici «il punto debole» del sistema di prevenzione basato sul green pass: «Nel migliore dei casi» ha detto «danno il 30% di falsi negativi». E’ sempre più probabile, in ogni caso, che il sistema green pass venga prolungato fino alla prossima primavera, con o senza tamponi.