Dibattito ancora aperto, nel Governo, sui ritocchi da dare alle regole del green pass per contrastare la nuova ondata di contagi che sta cominciando a colpire il Paese. Sotto i riflettori c’è sempre l’attendibilità dei tamponi antigenici, sui quali sono piovute negli ultimi due giorni le critiche di diversi esperti, tra i quali Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, Donato Greco, epidemiologo e componente del Comitato tecnico-scientifico, e Francesco Broccolo, virologo dell’Università di Milano-Bicocca.
Negli ambienti di Governo è anche circolata l’ipotesi di escludere gli antigenici dal novero dei test che consentono di acquisire il green pass, ma secondo quanto scrive il Corriere della Sera la proposta non avrebbe trovato d’accordo il ministro della Salute, Roberto Speranza: le farmacie fanno migliaia di tamponi al giorno, ha ricordato, si rischierebbe di tagliarle fuori dal sistema di controllo dell’epidemia.
Per il quotidiano milanese, ha così guadagnato credito un’altra ipotesi, quella di ridurre la validità dei test molecolari da 72 a 48 ore e degli antigenici da 48 a 24 ore. In questo modo, è il ragionamento, coloro che ricorrono ai tamponi per evitare il vaccino riceverebbero un’ulteriore spinta a superare i propri dubbi e immunizzarsi. Intanto, riferisce ancora il Corriere, dovrebbe essere firmato in settimana il decreto che obbliga alla terza dose il personale sanitario. La vaccinazione dovrebbe essere imposta anche a tutti i lavoratori esterni che accedono alle Residenze sanitarie per anziani.