In Italia oltre 150mila persone sono colpite ogni anno da Herpes Zoster e il rischio di sviluppare l’infezione, la cui severità aumenta con l’età, grava in media su un adulto su tre. Patologia e benefici della vaccinazione sono stati al centro del convegno organizzato ieri a Milano da The European House-Ambrosetti con il contributo non condizionante di Gsk, dove esperti, politici e professionisti della sanità territoriale hanno fatto il punto sulle azioni che a livello regionale si stanno implementando per promuovere la prevenzione vaccinale e quella contro l’Herpes Zoster in particolare.
«Le coperture vaccinali per questo virus sono estremamente basse anche nelle Regioni che hanno accompagnato le campagne vaccinali con informative puntuali» ha detto Carlo Signorelli, presidente del Nitag (National immunization technical advisor group) «bisogna cambiare marcia attraverso le chiamate attive e il coinvolgimento, dove possibile, dei servizi vaccinali delle Asst/Ats, dei medici di famiglia, delle Rsa, degli ospedali e delle farmacie».
In Italia, in effetti, la vaccinazione anti-Herpes Zoster ha sempre registrato bassi livelli di copertura, a causa della disinformazione (anche tra gli operatori), della sottovalutazione della malattia e di approcci diversificati tra le Regioni. «Secondo i dati di una survey sui cittadini lombardi che abbiamo realizzato in collaborazione con Swg» ha spiegato Daniela Bianco, partner e responsabile Area healthcare di The European House-Ambrosetti «nove cittadini su dieci sono a conoscenza dell’esistenza del vaccino anti-Herpes Zoster ma meno del 20% si dichiara ben informato. C’è però una elevata propensione a vaccinarsi: quasi il 40% effettuerebbe la vaccinazione se il medico di base o il sistema sanitario regionale proponessero la vaccinazione, quindi c’è la necessità di rafforzare le attività di comunicazione verso i cittadini ma anche gli operatori sanitari».
In Lombardia la vaccinazione anti-Herpes Zoster è offerta gratuitamente ai soggetti di età superiore ai 18 anni con diabete mellito complicato, patologia cardiovascolare severa, Bpco e asma severa, immunodeficienza congenita o con storia di Herpes Zoster recidivante o pregressa forma grave di Herpes Zoster. Si tratta di una vaccinazione che può essere offerta in co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale e che a differenza di quest’ultimo può essere effettuata in qualsiasi momento dell’anno.
L’offerta vaccinale, per essere incisiva, richiede però prossimità, con punti vaccinali sempre più vicini e semplici da raggiungere. «Con la pandemia abbiamo dimostrato quanto sia importante il loro contributo per un’assistenza territoriale davvero vicina ai cittadini» ha ricordato la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «effetto diretto di quell’esperienza è stata la decisione di affidare alle farmacie del territorio le vaccinazioni per covid e influenza e i numeri – oltre due milioni di dosi somministrate nelle ultime due campagne – dicono che la scelta è risultata vincente. Siamo quindi pronti a dare il nostro contributo anche nella vaccinazione contro l’Herpes Zoster». «Il rafforzamento delle attività di prevenzione rappresenta il primo passo per promuovere la buona salute» ha sottolineato Emanuele Monti, presidente della commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia del Consiglio regionale della Lombardia «le vaccinazioni e le altre attività di prevenzione, oltre a contribuire all’aumento dell’aspettativa di vita e al miglioramento della qualità della vita, sono fondamentali perché generano anche effetti positivi sul Ssn e il sistema di welfare e più in generale sul sistema economico, contribuendo alla crescita sostenibile nel lungo periodo».