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Luca Li Bassi alla dg Aifa. Grillo: più efficienza nel governo del farmaco

6 Settembre 2018

Si chiama Luca Li Bassi, ha 55 anni, è nato a Milano ed è medico, ma nel suo curriculum vanta una lunga esperienza internazionale in management sanitario e governo del farmaco. E’ suo il nome che il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha scelto nell’urna con le 93 candidature raccolte a luglio per trovare il successore di Mario Melazzini, da lunedì scorso “ex” direttore generale dell’Aifa. Una selezione, secondo quanto ha riferito ieri alla stampa la stessa Grillo, frutto di un severo scrutinio “in blind” condotto dal Ministro con l’assistenza di un board scientifico di massimo livello, composto da Claudio Jommi, docente della Sda Bocconi School of management, Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Iit di Genova, e Andrew Dillon, tra i fondatori del britannico Nice (National institute for health and clinical excellence).

Dal curriculum del medico milanese spiccano esperienze in Pharmac, l’Aifa neozelandese, e nel Fondo Mondiale per la lotta a Hiv, tubercolosi e malaria, l’organizzazione no profit di Ginevra fondata nel 2002 (dove ha ricoperto l’incarico di responsabile per la spesa farmaceutica e dei dispositivi medici). Attualmente, Li Bassi guida il gruppo di lavoro dell’Iaea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) per l’implementazione della radioterapia e della medicina nucleare nei sistemi sanitari nazionali. «La mia valutazione» ha commentato il Ministro «è che il profilo di Li Bassi mette insieme l’esperienza manageriale, l’indipendenza e la competenza in ambito farmaceutico, capacità indispensabili per favorire una seria riforma della governance del farmaco, tale da consentire la sostenibilità del sistema e il miglioramento dei servizi al cittadino».

Quella di Li Bassi, in ogni caso, rimane al momento una designazione. Oggi, infatti, il Ministro metterà il nome del medico milanese sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni, per il parere (non vincolante) che precede l’attribuzione ufficiale dell’incarico. «La scelta, operata in totale trasparenza, di un esperto di livello internazionale sganciato da vecchie logiche di appartenenza politica» conclude il Ministro «è un primo segnale forte che io e il Governo intendiamo dare perché le nomine siano sempre più indipendenti. Sono convinta che la gestione delle risorse destinate al sistema farmaceutico possa essere effettuato in modo decisamente più efficiente di quanto avvenuto finora».