Sono già partite in Piemonte e Lazio e da lunedì cominceranno anche in Lombardia le vaccinazioni contro covid nelle aziende che hanno aderito al protocollo approvato il 6 aprile scorso dal ministero della Salute. In Piemonte, in particolare, il via è scattato l’altro ieri e nella prima giornata sono state effettuate oltre tremila somministrazioni (1.900 a Torino, 400 a Cuneo, 200 Alessandria, 200 ad Asti, 200 a Biella e 200 a Novara). Tra le aziende che hanno cominciato a vaccinare i loro dipendenti UnipolSai, Zegna, Merlo, Amazon, Reale Mutua, Lavazza e Fondazione Compagnia di San Paolo. Ma l’elenco è destinato ad allungarsi, perché sono più di 700 le imprese che dispongono dei requisiti per diventare punti vaccinali (su 1.200 domande).
Vaccinazioni aziendali partite l’altro ieri anche nel Lazio, con un primo scaglione che comprende Acea, Eni, Enel, Coop, Conad, Abbevie e Stellantis. «Noi forniamo i vaccini, AstraZeneca» ha spiegato l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato «tutto il resto è a carico delle aziende, che possono appoggiarsi alle strutture e agli operatori sanitari con costi interamente a loro carico».
Da lunedì vaccinazioni aziendali anche in Lombardia: la prima a partire con un proprio hub vaccinale nella sede di Milano sarà Unipol, seguiranno in settimana Pirelli, Mediaset e Amazon e poi a ruota le altre. «Per i lavoratori lombardi si tratta di un’opportunità in più» ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi «che la Regione mette a disposizione grazie alla disponibilità delle associazioni di categoria. Un grazie alle imprese quindi, siamo certi che questa ulteriore opportunità sarà replicabile in vista di eventuali campagne vaccinali di richiamo successive a quella massiva che è in fase di completamento».
Nelle Marche invece le imprese potranno affidarsi alle farmacie del territorio per vaccinare i propri dipendenti. E’ quanto prevede l’accordo siglato nei giorni scorsi da Federfarma regionale con le rappresentanze di Confartigianato di Ancona-Pesaro-Urbino e Macerata-Ascoli Piceno-Fermo: l’obiettivo è quello di sostenere la ripartenza delle imprese e la platea potenziale ammonta a circa 20mila imprese associate, per un totale di 60mila addetti.