Non si può dire che in Italia manchi la cultura dell’acqua: in media ne consumiamo in quantità non lontane dai valori consigliati e il 90% dei nostri connazionali dichiara di conoscerne i benefici. Il 77% degli italiani, poi, dice di essere consapevole che non berne a sufficienza può avere effetti negativi sull’organismo e il 50% ammette che una scarsa idratazione possa avere ripercussioni anche se non si fa sport o attività fisica. I numeri arrivano da una ricerca condotta da Assosalute (l’associazione che riunisce le aziende produttrici di Sop e Otc) e presentata ieri a Milano in una conferenza stampa alla quale erano presenti medici di famiglia e farmacisti: «In condizione di normalità» ha ricordato Ovidio Brignoli, vicepresidente della Simg (Società italiana di medicina generale), un adulto dovrebbe consumare almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno in forma liquida. Ovviamente la quantità varia a seconda di fattori come l’età, il clima e lo stile di vita: chi fa molto sport o un lavoro in cui perde liquidi, per esempio, deve bere di più».
«Molti alimenti, come frutta e verdura» ha detto Paolo Vintani, vicepresidente della Fondazione Muralti, l’ente per la formazione di Federfarma Milano «sono di per sé ricchi d’acqua e per questa ragione devono essere assunti regolarmente e quotidianamente. Anche la pelle, come tutti i tessuti epiteliali di rivestimento, deve restare ben idratata, pulita e integra: è bene quindi detergerla ma senza esagerare, dal momento che eventuali eccessi potrebbero compromettere la componente lipidica».
La ricerca rivela anche qualche ombra: resta alta la percentuale di coloro che dichiarano di bere meno di un litro di acqua al giorno (25%) e invita a riflettere il fatto che over 55 e donne siano le due categorie dov’è più diffusa la consapevolezza dei rischi di una idratazione insufficiente ma anche dove si tende a bere di meno. Sull’altro piatto della bilancia, vanno messi invece i rischi derivanti dall’ingestione di acque contaminate, in mare, nei corsi d’acqua o nelle piscine: secondo l’indagine di Assosalute, 8 persone su 10 hanno sofferto in vacanza soffrire di almeno un piccolo disturbo: al primo posto stanchezza e spossatezza (44%), poi scottature solari ed eritemi (41%), punture di medusa o insetti – comunissime soprattutto tra i giovani, dove si arriva al 55% a fronte di una media del 34% – e disturbi gastrointestinali, che colpiscono poco più del 15% delle persone in vacanza, in prevalenza uomini. Presenti anche disturbi intimi (10%), micosi (6%) e otiti (5%).
In caso di disturbi in vacanza, il 46% degli italiani si affida all’esperienza di un farmacista locale, mentre il 39% fa riferimento al medico, sia cercandone uno sul luogo di vacanza sia contattando il proprio curante. Più del 20% ricorre invece a rimedi naturali o cerca su internet la soluzione al problema. C’è poi una buona fetta di viaggiatori (43%) che parte già munita di un kit con farmaci di automedicazione. «In valigia» è il consiglio di Vintani «non possono mancare antipiretici, antinfiammatori, antidiarroici, fermenti lattici e lassativi. Con questi farmaci si può far fronte ai disturbi più frequenti che colpiscono in vacanza». Utili anche pomate e sostanze emollienti per limitare bruciore e infiammazione in caso di scottature solari così come antistaminici e anestetici locali in caso di punture di insetti o meduse. Per combattere i disturbi intimi, si può ricorrere a creme anestetiche, lavande e antimicotici, efficaci anche per le micosi cutanee. Contro le otiti, utili gli antisettici per la pulizia dell’orecchio e gli antinfiammatori contro il dolore.
Anche l’acqua può essere d’aiuto, in caso di punture di insetti/meduse, scottature solari e contusioni. «L’acqua, sotto forma di ghiaccio, svolge una funzione terapeutica efficace che, in caso di contusioni, traumi ed ematomi, aiuta a ridurre infiammazioni, dolore e rigonfiamenti, grazie all’azione di vasocostrizione» fa notare Brignoli «anche in caso di febbre o disturbi gastrointestinali, l’acqua è fondamentale. Quando si ha la febbre, sudiamo per abbassare la temperatura ed è necessario reintegrare i liquidi persi. In questi casi una buona idratazione, unita a trattamenti con farmaci di automedicazione, favorisce una rapida ripresa, importante soprattutto se ci si trova fuori casa e si vuole godere al meglio della vacanza».