Mantiene un passo sostenuto la stagione influenzale 2022-2023, che nella 45a settimana (7-13 novembre) mostra un’incidenza delle sindromi simil-influenzali pari a 6,6 casi ogni mille assistiti, quasi due punti in più rispetto a quindici giorni prima (4,8). È l’indicazione che arriva dall’ultimo bollettino settimanale di Influnet, la rete di monitoraggio coordinata dall’Istituto superiore di sanità: se la circolazione dei virus influenzali si intensifica, dicono i numeri, è per l’intervento aggiuntivo di altri agenti patogeni come rhinovirus, Sars-CoV-2 e, in parte, virus respiratorio sinciziale e adenovirus.
La più colpita è la fascia dell’età pediatrica e in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui si osserva un’incidenza pari a 19,6 casi per mille assistiti. Nella fascia 5-14 anni il tasso scende a 9,27, tra i 15-64enni si contano 5,85 casi e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni l’incidenza è di 3,48 infezioni per mille assistiti.
Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, soltanto in tre l’incidenza rimane sotto la soglia base di 3,16 casi ogni mille assistiti: Molise (1,02), Basilicata (2,26) e Valle d’Aosta (1,06). In due invece il valore ha superato la soglia di media entità: Lombardia (10,76) e Umbria (10,38).