L’83% degli italiani conosce il vaccino antinfluenzale ma soltanto il 28% lo ha ricevuto almeno una volta nella vita, il 15% nel passato autunno. E questo nonostante una buona parte dei nostri connazionali riconosca che l’influenza ha un impatto significativo sullo stato fisico (51%), sugli impegni di tutti i giorni (47%), su lavoro o studio (45%) e sulla vita sociale e il tempo libero (44%). Non a caso, circa un italiano su due riconosce che l’influenza è una condizione di rischio da cui proteggersi, anche se solo poco più di un terzo teme veramente di esserne colpito durante la stagione invernale.
I dati arrivano dalla survey che Iqvia ha condotto per Viatris su un campione di mille individui adulti (18-59 anni) con l’obiettivo di indagare comportamenti e opinioni degli italiani riguardo al vaccino antinfluenzale. In particolare, la ricerca ha analizzato le motivazioni che nell’autunno passato hanno tenuto l’85% delle persone lontano dalla vaccinazione: al primo posto la mancanza di preoccupazioni riguardo al virus, dato che quasi la metà di coloro che non si sono vaccinati sostiene di non prendere mai l’influenza o di prenderla solo in forma lieve (e quindi gestibile in autonomia); in un italiano su cinque, poi, un atteggiamento di incertezza nei confronti del vaccino, anche se il 29% ammette che sarebbe pronto a vaccinarsi se dovesse proteggere sé stesso (29%) o gli altri (20%) o ancora ci fosse la necessitò di mantenere una vita attiva (13%). A fronte di tali motivazioni, dice la ricerca, una persona su cinque tra quelle che non si è vaccinata nella passata stagione potrebbe farlo quest’anno.
E le fonti d’informazione su influenza e vaccini quali sono? Il 44% degli italiani che si sono vaccinati almeno una volta dichiara di avere approfondito il tema con il proprio medico di medicina generale. Quando si parla di virus influenzale non solo il medico di medicina generale è il referente da cui solitamente si apprendono maggiormente le informazioni, in un caso su due è anche la persona da cui si effettua la prenotazione del vaccino e per il 56% anche la vaccinazione.
Il ruolo del pediatra come fonte informativa sul vaccino contro l’influenza è riconosciuto dal 17% dei genitori con figli sino ai 6 anni, mentre diminuisce (10%) tra i genitori di bimbi tra 7 e 14 anni, fascia d’età in cui generalmente si riduce la frequentazione su base regolare del pediatra. Il 16% di genitori con figli con meno di 6 anni ha vaccinato i propri bambini così come il 14% di genitori con figli dai 7 ai 14 anni.
Quanto alla vaccinazione in farmacia, sono quattro su dieci gli italiani che sono a conoscenza di tale opzione e un terzo è molto interessato a questa possibilità, mentre il 25% di coloro che si sono vaccinati in passato dichiara di avere effettuato già la prenotazione del vaccino in farmacia. «L’opportunità di farsi vaccinare contro l’influenza dal proprio farmacista di fiducia può contribuire ad aumentare la copertura» commenta Andrea Mandelli, presidente della Fofi «l’indagine conferma il forte rapporto fiduciario che lega gli italiani ai farmacisti che rappresentano per i cittadini un punto di riferimento affidabile e facilmente».
«Riteniamo che la diffusione della vaccinazione antinfluenzale in tutte le fasce della popolazione sia fondamentale per tutelare maggiormente la salute dell’intera comunità» ha concluso Fabio Torriglia, country manager di Viatris Italia «attraverso un più ampio accesso all’immunizzazione vogliamo contribuire alla realizzazione della nostra mission di consentire alle persone nel mondo di vivere una vita più sana in ogni sua fase».