Netto aumento delle segnalazioni di sindromi simil-influenzali, che nella seconda settimana di gennaio (dal 6 al 12) fanno registrare un’incidenza di 14,3 casi per mille assistiti. È quanto riferisce l’ultimo report di RespivirNet, l’osservatorio coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Nella settimana precedente, il tasso ammontava a 12,1 casi per mille abitanti.
Tutte le fasce di età hanno mostrato un aumento dell’incidenza. I bambini sotto i 5 anni risultano essere i più colpiti, con un’incidenza di 25,5 casi per mille assistiti (contro i 22,6 della settimana precedente). Seguono:
Tra le Regioni e Province Autonome (PPAA) italiane che hanno attivato la sorveglianza, i livelli di incidenza superano ovunque la soglia basale di 5,65 casi per mille assistiti. I territori più colpiti, con valori superiori a 15 casi per mille, includono Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia.
È importante notare che Basilicata e Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica. Inoltre, in alcune regioni i dati risentono del numero ristretto di medici e pediatri che hanno partecipato alla raccolta.
Durante la seconda settimana del 2025, il sistema di sorveglianza ha monitorato una popolazione media di 1.675.010 assistiti, equivalente al 3,9% della popolazione delle regioni aderenti. In questo periodo, i casi stimati di sindrome simil-influenzale a livello nazionale ammontano a circa 841.000, portando il totale dall’inizio della sorveglianza stagionale a 6.793.000 casi. Il rapporto evidenzia come, oltre alla circolazione dei virus influenzali, l’aumento dei casi sia sostenuto anche da altri virus respiratori.