La stagione influenzale è partita quest’anno a velocità sostenuta, con un tasso di casi sopra la soglia basale (3,16 casi ogni mille assistiti) già alla 42a settimana. E’ dunque probabile che, se la curva non si modificherà, il picco epidemico verrà raggiunto prima del solito, tra la 52a settimana del 2021 e la quarta del 2022, ossia tra Natale-Capodanno e fine gennaio. La previsione arriva da Claudio Cricelli, presidente della Simg, che oggi apre il cartellone degli eventi “in presenza” del 38° Congresso nazionale della Società scientifica della medicina generale.
Quest’anno dunque rischia di proporsi molto più intensamente il problema delle diagnosi differenziali (influenza o covid), «una situazione che nuovamente rileva i limiti della medicina generale» afferma Cricelli: «oltre a fronteggiare l’emergenza pandemica e le malattie stagionali, dobbiamo seguire i malati cronici, già penalizzati nelle cure programmate, senza dimenticare che gli stessi medici di famiglia sono già impegnati nella campagna vaccinale con le terze dosi, con i vaccini antinfluenzali, con i tamponi, con i green pass».
Almeno 14-15 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale sono già state prenotate e in corso di consegna in tutte le Regioni, è la stima della Simg, e permetteranno di coprire la popolazione over 60 e i pazienti fragili. «Somministrarli tutti sarebbe un successo» dicono alla Simg «completare quanto prima questa campagna è indispensabile per l’elevato numero di casi incidenti e perché il picco arriverà presto: vaccinarsi tardi potrebbe comportare il rischio di ammalarsi».