Dopo la “scollinata” di metà dicembre, tornano a crescere anche se con moderazione i casi di sindromi simil-influenzali segnalati dalla rete dei medici sentinella di Influnet, l’osservatorio dell’Istituto superiore di sanità che ogni anno vigila sull’andamento della stagione influenzale. Nella 52a settimana del 2021, dice l’ultimo bollettino, l’incidenza ha raggiunto i 5,67 casi per mille assistiti, un punto abbondante sopra i 4,32 della 49a settimana.

Ancora una volta, dicono i dati, la maggior parte delle segnalazioni riguarda sindromi simil-influenzali originate da virus respiratori diversi da quelli dell’influenza, la cui circolazione è ancora sporadico. E i più colpiti rimangono i bambini al di sotto dei cinque anni di età, tra i quali l’incidenza arriva a 12 casi per mille assistiti (la settimana precedente era 12,9). «Nella fascia di età 5-14 anni» scrive Influnet «il tasso ammonta a 6,05 casi ogni mille assistiti, tra i 15-64enni arriva a 6,11 e tra gli over 64 si ferma a 2,94 casi per mille assistiti».

Tra le regioni, soltanto Lombardia e Umbria mostrano un tasso di segnalazioni di intensità media, cioè sopra i 9,37 casi ogni mille assistiti (10,20 e 10,23 rispettivamente). Tra le altre, invece, rimangono sotto la soglia basale (3,17 casi ogni mille assistiti) la provincia autonoma di Bolzano (1,36), il Veneto (2,19), la Liguria (3,03) e la Basilicata (1,60).