Continua a crescere l’incidenza delle sindromi simil-influenzali, che nella settimana 46 (dal 15 al 21 novembre) arriva a 4,8 casi per mille assistiti. L’indicazione arriva dall’ultimo bollettino di Influnet, l’osservatorio dell’Istituto superiore di sanità, che riporta tassi di segnalazione superiori di oltre il doppio rispetto alla stessa settimana del 2020.
Il dato va letto tuttavia con alcune avvertenze: per cominciare, la maggior parte dei casi registrati è riconducibile a virus respiratori diversi da quelli influenzali; in secondo luogo, non hanno ancora attivato la sorveglianza Influnet sei Regioni, ossia Val d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna.
La dinamica delle segnalazioni, in ogni caso, mantiene l’andamento già osservato dall’inizio delle segnalazioni: i più colpiti sono i bambini della fascia d’età 0-4 anni, tra i quali l’incidenza arriva addirittura a 21,25 casi per mille assistiti; tra i 5-14enni il tasso arriva a 5,49 casi, nella fascia 15-64 ammonta a 4,04 e tra i 65enni e oltre si ferma a 2,33 casi per mille assistiti.
Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale dei 3,16 casi Piemonte (5,83), Lombardia (6,86), Liguria (5,32), Emilia-Romagna (6,25), Marche (6,49), Lazio (4,03), Abruzzo (5,46), Puglia (3,71) e Sicilia (3,51).