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Irccs Gaslini: sotto i 6 anni un bimbo su tre ha disturbi a causa del lockdown

18 Giugno 2020

Durante il lockdown più di un bambino su tre ha mostrato disturbi del sonno, attacchi d’ansia e aumento dell’irritabilità. Lo rivela l’indagine condotta a tre settimane di distanza dalla riapertura dall’Irccs Gaslini di Genova mediante interviste su piattaforma Google Form a 6.800 individui, circa la metà dei quali con figli a carico di età inferiore ai 18 anni.

Nel 65% di bambini di età inferiore 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore, dicono i risultati, sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione” spiega il professore Lino Nobili, direttore della Neuropsichiatra Infantile del Gaslini. Nei bambini/adolescenti (età 6-18 anni) i disturbi più frequenti riguardano la “componente somatica” (disturbi d’ansia e somatoformi come la sensazione di mancanza d’aria) e i disturbi del sonno (difficoltà di addormentamento, difficoltà di risveglio per iniziare le lezioni da casa). In particolare, i ricercatori hanno osservato un’alterazione del ritmo del sonno con tendenza al “ritardo di fase”, da cui adolescenti che vanno a letto molto più tardi e non riescono a svegliarsi al mattino quasi si trattasse di una sorta di “jet lag” domestico. Nei bambini al di sotto dei sei anni, invece, i disturbi riportati più di frequente sono stati l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia, in particolare inquietudine e ansia da separazione.

Il livello di gravità dei comportamenti disfunzionali dei bambini/ragazzi, rivela ancora la ricerca, è correlabile in maniera statisticamente significativa con il grado di malessere dei genitori. All’aumentare in questi ultimi di sintomi o comportamenti che suggeriscono condizioni di stress (disturbi d’ansia, dell’umore, del sonno, consumo di farmaci ansiolitici e ipnotici), crescono i disturbi comportamentali e della sfera emotiva nei bambini e negli adolescenti. Inoltre il malessere psichico dei genitori legato alla “condizione Covid” risulta più frequente e intenso nella famiglie al cui interno sono presenti bambini e persone anziane.

«In conclusione» commenta Lino Nobili, direttore del dipartimento di Neuropsichiatria infantile del Gaslini e coordinatore della ricerca «questi dati preliminari sottolineano come la situazione di confinamento abbia determinato una condizione di stress notevolmente diffusa, con ripercussioni significative a livello non solo della salute fisica, ma anche di quella emozionale-psichica dei genitori e dei bambini».