La Commissione europea ha inviato nei giorni scorsi al governo tedesco un parere motivato che gli impone di rimuovere nel giro di due mesi tutte le norme nazionali dirette a vietare sconti sui farmaci con obbligo di ricetta. L’intervento, di cui riferisce un articolo pubblicato stamattina sulla rivista tedesca Daz.online, viene motivato da Bruxelles con le norme dei Trattati Ue sulla libera circolazione delle merci: l’obbligo del prezzo fisso sui medicinali soggetti a prescrizione, sostiene Bruxelles, ha un impatto negativo sulla vendita di farmaci da parte di farmacie situate in altri Stati membri.
La lettera della Commissione, che potrebbe comportare per la Germania l’avvio di una procedura d’infrazione, è l’ultimo atto di una vicenda cominciata nel 2016, quando la Corte di giustizia europea aveva ritenuto illegittime le norme tedesche che impongono il prezzo unico sui farmaci con ricetta. La sentenza faceva riferimento a una causa avviata da alcuni titolari contro la farmacia online olandese DocMorris, che vendeva etici a prezzi scontati ai consumatori tedeschi.
Per i giudici quei divieti non si applicano alle farmacie dei Paesi Ue che vogliono vendere in Germania, e così dal 2016 DocMorris offre etici a prezzi scontati sul mercato nazionale senza che le farmacie tedesche possano farle concorrenza, perché per loro il divieto resta in vigore. Ora l’intervento di Bruxelles, che dovrebbe rimuovere ogni disparità tra i due lati del confine, anche se questo non è quanto auspicavano i farmacisti.
La vicenda potrebbe avere effetti importanti sul mercato europeo del farmaco ma dovrebbe interessare solo marginalmente l’Italia, dove la legge consente sconti sui farmaci di fascia A e C acquistati privatamente.