E’ scattato puntualmente ieri pomeriggio lo stato di agitazione dei medici di famiglia della Fimmg annunciato nelle settimane scorse dal segretario nazionale del sindacato, Silvestro Scotti (foto). Informata da una comunicazione, il ministro della Salute Giulia Grillo ha convocato Scotti per un incontro in programma oggi al dicastero. «La protesta della Fimmg» spiega il segretario «intende contestare anche l’idea, sostenuta da alcune istituzioni, secondo la quale per risolvere i problemi della medicina generale bisogna cambiarne l’assetto contrattuale e trasformare i mmg da convenzionati a dipendenti». Niente di più sbagliato, perché «lo sviluppo dell’assistenza territoriale necessita non di una ridefinizione del rapporto contrattuale, ma di una nuova visione organizzativa e di dotazioni tecnologiche e di personale utili a dare una risposta assistenziale coerente».
A fianco della Fimmg si schiera anche la Fnomceo, la Federazione degli ordini: «Questa professione merita maggiore rispetto» è la dichiarazione del presidente della Fnomceo, Filippo Anelli «lo merita per l’impegno, la passione, la generosità, lo spirito di sacrificio e di abnegazione che ogni giorno i medici mettono in campo per garantire quei diritti previsti dalla Costituzione, diritti che lo Stato e le Regioni faticano sempre più a garantire». La preoccupazione, continua Anelli, va innanzitutto al «notevole ritardo accumulato dal rinnovo dei contratti: la professione medica continua a garantire i livelli essenziali di assistenza nonostante tutto e tutti, a dispetto di un sistema aziendale che ha mortificato il ruolo dei medici, mettendo al primo posto, invece degli obiettivi di salute, le esigenze del pareggio di bilancio e trasformando la professione in attività tecnica, priva di quella autonomia che ogni professione dovrebbe avere».