Se si considerano gli sconti al Ssn, le trattenute aggiuntive di legge, il payback da contratti di rimborso condizionato e quello sugli sfondamenti della spesa farmaceutica, già oggi il servizio sanitario compra dalle aziende farmaceutiche a prezzi «molto più bassi di quelli ufficiali e di sicuro i più bassi in Europa». E’ quanto scrive Farmindustria nel comunicato diffuso ieri in serata per ribattere alle dichiarazioni espresse in mattinata dal ministro Grillo. «Per chi paga, cioè Stato, Regioni e Asl, i prezzi e gli sconti sono assolutamente trasparenti» precisa l’associazione «la riservatezza della procedura serve solo a tutelare l’accordo raggiunto garantendo una più efficace competizione tra aziende, un accesso più rapido alla cura da parte dei pazienti e limitando il fenomeno dell’esportazione parallela, dovuto proprio ai prezzi che in Italia sono più bassi che altrove».
Precisazioni anche sulla prospettata revisione del prontuario terapeutico da parte di Ministero e Aifa: «Le imprese» dice Farmindustria «sono pronte a portare esperienze e proposte anche su questa tematica, per contribuire a individuare le scelte che rimangono ovviamente di competenza delle Istituzioni. Va ricordato comunque che qualunque intervento in materia non può essere realizzato con logiche economicistiche, Tanto più che si tratta di farmaci a costi molto contenuti, con ricavi medi per l’industria di 5 euro a confezione, che equivalgono a pochi centesimi di terapia al giorno». Da rigettare, poi, l’idea di uno sfoltimento del Prontuario per ripulirlo da quello che Li Bassi ha chiamato «doppioni». «In una fase di forte personalizzazione delle cure» avverte Farmindustria «il Ssn deve garantire la disponibilità di diverse alternative terapeutiche che consentano al medico la prescrizione del farmaco più adatto al singolo paziente, per assicurare qualità, appropriatezza e aderenza alla cura».