Gli allarmi del ministero sulle lampade Uv dagli effetti anti-covid inesistenti riguardano alcuni modelli «in vendita su canali on line, che vantano poteri sterilizzanti nei confronti di virus e batteri ma non emettono raggi Uvc e risultano, quindi, inefficaci». Oppure, «emanano dosi di raggi Uva, Uvb e Uvc non conformi alle norme europee e sono quindi potenzialmente nocivi per la salute». E’ quanto comunica il dicastero sul proprio sito, rettificando in parte ciò che nelle stesse pagine era stato scritto in precedenza: approfittando dell’ultimo rapporto dell’Unione europea sui prodotti contraffatti (tra i quali c’era un modello di lampada Uv che vantava proprietà anti-covid), il Ministero aveva ricordato che «le lampade a luce Uv non sono efficaci per combattere il coronavirus» e per di più «presentano potenziali rischi per la salute e inducono nelle persone che li usano un falso senso di sicurezza rispetto all’eliminazione di virus, batteri e altri microrganismi».
Ora la rettifica: come riferisce il Rapporto dell’Istituto superiore di sanità 25/2020, scrive il dicastero, la radiazione Uvc ha la capacità di modificare il dna o l’rna dei microorganismi, impedendo loro di riprodursi e, quindi, di essere dannosi. Per tale motivo viene utilizzata in diverse applicazioni, quali la disinfezione di alimenti, acqua e aria». Tuttavia, «va segnalato il caso di talune lampade Uv, in vendita su canali on line, che non emettono raggi Uvc e risultano, quindi, inefficaci; altre lampade emanano dosi di raggi Uva, Uvb, Uvc non conformi alle norme europee e, quindi, sono potenzialmente nocive per la salute».