Sul proprio marketplace, Amazon privilegerebbe i venditori che si appoggiano al suo servizio di consegne a scapito di coloro che invece utilizzano altri corrieri. È il sospetto che ha convinto l’Antitrust ad avviare un procedimento istruttorio nei confronti del gruppo: in sostanza, i prodotti delle aziende che utilizzano il servizio Logistica o Fulfillment by Amazon godrebbero di maggiore visibilità sulla piattaforma di e-commerce, con un netto miglioramento delle vendite. «Attraverso tali condotte» spiega in una nota l’Autorità per la tutela della concorrenza «Amazon sarebbe in grado di sfruttare indebitamente la propria posizione dominante nel mercato dei servizi d’intermediazione sulle piattaforme per il commercio elettronico, al fine di restringere significativamente la concorrenza nel mercato dei servizi di gestione del magazzino e di spedizione degli ordini per operatori di e-commerce, nonché potenzialmente nel mercato dei servizi d’intermediazione sui marketplace, a danno dei consumatori finali».
Sull’intervento del Garante piovono subito gli elogi delle associazioni dei consumatori. «Era ora che l’Antitrust accendesse il suo faro sul colosso dell’e-commerce per fare chiarezza sulle pratiche messe in atto dalla società» afferma in un comunicato spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi «attendiamo l’esito dell’istruttoria e se saranno accertate irregolarità con ripercussioni sul fronte della concorrenza tra venditori e, quindi, degli utenti finali fruitori dei servizi Amazon, siamo pronti ad intentare cause risarcitorie contro l’azienda sia per conto dei consumatori che hanno acquistato sul noto portale online, sia dei venditori eventualmente danneggiati in termini di visibilità della propria offerta».
«E’ importante che il consumatore possa confrontare tutte le offerte e che il ranking dei risultati non dipenda dai vantaggi di Amazon ma da un confronto competitivo basato sui meriti» commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori «mai come in questo caso è importante che i criteri in base ai quali si posiziona l’offerta di un venditore siano chiari, trasparenti ed equi, perché vi sia effettiva parità di accesso tra le aziende, altrimenti non viene garantita al consumatore vera libertà di scelta».