Nelle imprese italiane, più di un posto su due tra quelli che richiedono la laurea in chimica o farmacia è di difficile copertura. In parole povere, le aziende fanno fatica a trovare laureati da assumere per il 58,6% delle posizioni che richiedono quel titolo di studio. Va ancora peggio alle imprese che cercano laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione: fanno fatica a coprire il 67,9% dei posti disponibili. Le cifre arrivano dal Bollettino di ottobre del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal per monitorare la domanda di lavoro delle imprese italiane.
La tendenza, dicono i dati, è a crescere: sono 391mila i contratti programmati a ottobre e diventeranno oltre un milione nel trimestre ottobre-dicembre. A creare maggiori opportunità di lavoro saranno, per l’industria, alcune delle filiere distintive del Made in Italy come la meccatronica (49.960 attivazioni nel trimestre ottobre-dicembre con una crescita tendenziale del 12,5%) e la metallurgia (40.350 contratti e una crescita del 14,8%).
Resta alta invece la difficoltà di reperire di profili professionali: a incontrare maggiori problemi sono le imprese dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (52% dei profili ricercati è di difficile reperimento), della metallurgia e fabbricazione prodotti in metallo (47%), della meccatronica (45%), del legno e del mobile (43%). Per quanto concerne i laureati, a parte ingegneria elettronica e chimica-farmacia di cui s’è già detto è difficile reperire laureati in ingegneria industriale (54,0%), in matematica e fisica.