In tre mesi il numero dei pezzi dispensati in dpc dalle farmacie liguri è cresciuto del 70%, mentre la spesa regionale per la convenzionata è diminuita del 5% grazie ai farmaci di fascia A passati in distribuzione per conto. Sono le cifre fornite ieri da Elisabetta Borachia, presidente di Federfarma Liguria, nel suo intervento al convegno organizzato ieri a Genova da Motore Sanità per fare il punto sulla riforma della sanità regionale a due anni dalla presentazione del Libro bianco, la “carta” che ne tracciava il percorso progettuale. «Abbiamo ancora molto da fare» ha detto l’assessore alla Salute della Regione, Sonia Viale «ma sono molto soddisfatta dell’indirizzo politico attuato da tutte le Asl della Liguria. Abbiamo puntato sulla governance di sistema e sull’integrazione ospedale-territorio, perché siamo convinti che un servizio così organizzato favorirà la continuità delle cure dei pazienti con i processi integrati e favorirà il necessario cambio di paradigma dalla medicina dell’attesa alla medicina di iniziativa».
In questa cornice, ha detto Viale, l’accordo regionale con le farmacie per la dpc rappresenta una pietra angolare: «Il nostro obiettivo è la Sanità a km zero, il che significa tenere gli assistiti a casa e fornire lì cure e farmaci. Consideriamo dunque la farmacia dei servizi un tassello importante, come la dpc: significa consentire ai cittadini di trovare i farmaci nella farmacia sotto casa anziché in ospedale, con evidente comodità per tutti. Eppure, c’è qualcuno che trova di che ridire, su questa comodità». «Le prime evidenze sulla distribuzione per conto in farmacia» ha detto dal canto suo Borachia «dimostrano che la Sanità a km zero è stata una buona scelta. E ora vogliamo allargarla, portando in farmacia anche la diabetica e la pharmaceutical care, con la presa in carico della cronicità».
Sotto i riflettori del convegno, moderato da Walter Locatelli, commissario straordinario di Alisa (l’Agenzia per i servizi sanitari regionali), anche le esperienze di altre regioni del Nord che hanno condiviso la stessa impostazione della riforma sanitaria ligure. Per la Lombardia è intervenuta la presidente di Federfarma regionale, Annarosa Racca, che ha passato in rassegna i punti chiave del Piano lombardo sulla cronicità – con le novità su gestori ed erogatori – e ha spiegato le proposte con cui le farmacie entreranno nel sistema: «Forniremo un contributo importante nella presa in carico» ha detto «la collaborazione delle farmacie è decisiva ed è in questa chiave che abbiamo già firmato diversi protocolli di collaborazione sia con le Ats (le Asl lombarde, ndr) sia con i gestori, per fornire servizi e informazioni. Abbiamo anche chiesto alla Regione che nell’ambito del sistema informativo sanitario venga completato il dossier farmaceutico, per contribuire a programmi come l’aderenza terapeutica, e a breve partiremo con una sperimentazione per la stampa in farmacia del promemoria».
«La riforma intrapresa in Liguria e fortemente voluta dalla mia Giunta» ha detto il governatore della Regione, Giovanni Toti, nell’intervento che ha chiuso il convegno «vuole organizzare un sistema che sappia dare risposte sempre più efficienti, efficaci ed eque, garantendo la libertà di scelta e orientando i cittadini verso scelte responsabili e consapevoli». «Abbiamo avviato un percorso di cambiamento attraverso il dialogo con gli attori del sistema» ha aggiunto Viale «abbiamo ancora molto da fare ma sono stati compiuti passi importanti e importanti sono anche le idee che abbiamo. Vogliamo fare della Liguria e del suo sistema sanitario un motivo di attrazione per i malati delle altre regioni».Tra gli ospiti anche Maurizio Fugatti, Lega, alla sua prima uscita pubblica dopo la recente nomina a sottosegretario alla Salute.