Il 58° Rapporto Censis, presentato il 6 dicembre, dipinge un quadro complesso della sanità italiana, tra difficoltà crescenti nell’accesso ai servizi pubblici e un incremento marcato della spesa privata per prestazioni sanitarie. La pressione su ambulatori e ospedali, aggravata dalla carenza di personale medico e tecnico, ha infatti portato il 62,1% degli italiani a rinviare visite e accertamenti a causa delle lunghe liste d’attesa. Quando il sistema pubblico non è sufficiente, molti cittadini si rivolgono al privato, ma il 53,8% dichiara di aver dovuto attingere ai propri risparmi per far fronte ai costi di visite e trattamenti essenziali.
Il ricorso crescente alla sanità privata emerge con forza dai numeri: la spesa sanitaria privata pro-capite è cresciuta del 23% tra il 2010 e il 2023, superando i 44 miliardi di euro nell’ultimo anno. Inoltre, il 78,5% degli intervistati teme di non poter contare sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in caso di problemi di salute, alimentando una percezione di insicurezza che rafforza la domanda di soluzioni alternative.
Questo scenario apre una strada importante per il rafforzamento del ruolo della farmacia dei servizi. Con la capacità di offrire prestazioni rapide, accessibili e di qualità, le farmacie possono diventare un punto di riferimento per screening, esami diagnostici di base e consulenze sanitarie. Le difficoltà del SSN e il peso economico della sanità privata pongono la farmacia in una posizione strategica per rispondere ai bisogni della popolazione, integrando l’offerta di servizi con proposte innovative che alleggeriscano le liste d’attesa e riducano l’impatto economico per le famiglie.
Investire in strumenti diagnostici, ampliare le competenze dei farmacisti e collaborare con il sistema sanitario locale sono passi cruciali per trasformare la farmacia in un presidio multifunzionale capace di rispondere alle sfide evidenziate dal Censis.