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Liste d’attesa, i Nas: un’Asl su 4 non rispetta norme su corretta gestione

1 Febbraio 2025

Un’azienda sanitaria su quattro non rispetta le norme per la riduzione delle liste d’attesa. Se ancora non si avessero dati sufficienti a dimostrare l’utilità della farmacia dei servizi, ieri n’è aggiunto un altro, proveniente dal tavolo istituito al ministero della Salute per accompagnare le Regioni nell’attuazione del decreto legge 73 del 2024. Su mandato del ministro Orazio Schillaci, i Nas hanno effettuato circa 3mila ispezioni da ottobre a dicembre sulla gestione delle agende da parte di Asl e Ao. Sono emerse, dice una nota, irregolarità nel 27% dei casi, per cattiva gestione degli “slot” di prenotazione, accessi alle agende da parte di personale non autorizzato, utilizzo inappropriato delle classi di priorità e autorizzazioni all’intramoenia.

«Sebbene persistano delle criticità» ha detto il Ministro Schillaci «dal confronto tra questa campagna di ispezioni e la precedente abbiamo riscontrato alcuni miglioramenti, anche grazie agli strumenti legislativi messi in campo. È stato rilevato un maggiore impegno nella pulizia delle liste d’attesa così come nei sistemi di recall e disdetta. Ma ci sono ancora fenomeni che non garantiscono ai cittadini il diritto alle visite nei tempi previsti. Su questo dobbiamo continuare a lavorare con le Regioni guardando agli esempi di buone pratiche che dimostrano come attivando le misure previste nella legge si possono abbattere i tempi di attesa ed erogare ai cittadini servizi efficienti».

Nel corso della riunione è stato fatto il punto anche sullo stato dell’arte della nuova piattaforma di monitoraggio e sui percorsi di tutela, come la visita in intramoenia o presso il privato accreditato, che le aziende devono attivare per assicurare ai pazienti le visite e gli esami qualora il servizio pubblico non rispetti i tempi delle classi di priorità.