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L’Ue: entro il 2030 consumi di antibiotici per uso umano da ridurre del 20%

14 Giugno 2023

Il consumo complessivo di antibiotici da parte dei cittadini europei dovrà calare del 20% entro i prossimi sette anni. E sempre per il 2030, i Paesi Ue dovranno fare in modo che almeno il 65% delle terapie con antibiotici sia appropriato, cioè i pazienti utilizzino l’antibiotico più adatto per la singola cura. Sono due due dei quattro target indicati nella Raccomandazione che il Consiglio dell’Unione europea ha approvato ieri su proposta della Commissione Ue. Il documento, come riporta una nota di Bruxelles, mira a contrastare radicalmente la resistenza antimicrobica nei settori della salute umana, animale e ambientale, in base al cosiddetto approccio “One Health” e con una strategia che integra prevenzione e controllo delle infezioni, sorveglianza e monitoraggio, innovazione e disponibilità di antimicrobici efficienti, uso prudente degli antimicrobici e cooperazione tra gli Stati membri.

Gli obiettivi fissati dalla Raccomandazione d’intesa con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) riguardano:

– una riduzione del 20% del consumo complessivo di antibiotici negli esseri umani;

– almeno il 65% del consumo complessivo di antibiotici negli esseri umani dovrebbe essere efficace (uso dell’antibiotico giusto);

– una riduzione delle infezioni provocate da 3 batteri chiave resistenti agli antibiotici, obiettivo che si applicherà principalmente agli ospedali.

Tali obiettivi, che andranno tradotti a livello nazionale per ciascuno Stato membro, aiuteranno l’Ue a contrastare la resistenza antimicrobica, tenendo conto delle specificità nazionali senza compromettere la salute e la sicurezza dei pazienti; permetteranno anche di monitorare meglio le infezioni e il consumo di antibiotici nei prossimi anni e di calibrare di conseguenza l’elaborazione delle politiche.