La raccomandazione dell’Aifa che consiglia di somministrare il vaccino J&J alle persone dai 60 anni in su potrà anche essere superata nel caso in cui ci fosse il bisogno di assicurare la copertura delle fasce di età inferiori. Lo ha detto il direttore generale dell’Aifa in un’intervista al quotidiano torinese La Stampa. Johnson&Johnson e AstraZeneca, spiega Magrini, «sono entrambi utilizzabili in tutta la popolazione sopra i 18 anni, come ha detto l’Ema. Ma abbiamo seguito quella che la Fda americana ha definito una “abbondanza di cautela”, riferendosi alla propria recente decisione di fermare le somministrazioni per una pausa di approfondimento».
Per l’Aifa, in sostanza, è meglio al momento usare i due vaccini basati su adenovirus negli anziani, «sapendo che potremmo anche usarli con i più giovani se necessario: se avessimo solo questi due vaccini a disposizione, li daremmo senza esitazioni a tutti perché i benefici superano di gran lunga i rischi».
Nei prossimi mesi invece, ha continuato Magrini, diventeranno disponibili anche altre opzioni: «A fine maggio, in particolare, è attesa la registrazione del vaccino Curevac, che usa la tecnologia del rna messaggero come Pfizer e Moderna, e che ha dati preliminari molto buoni».