Sono quattro i miliardi aggiuntivi che il Ssn avrà in dote nel 2021, ma soltanto uno andrà a rimpinguare il Fondo sanitario nazionale e quindi la spesa farmaceutica pubblica. E’ quanto dicono i numeri chiave della Manovra per il nuovo anno presentati l’altro ieri dal Governo: la spesa complessiva per la sanità sale a 128 miliardi, dei quali 119 andranno a finanziare il Fondo sanitario. Le risorse aggiuntive andranno a coprire la proroga delle 30mila assunzioni disposte all’inizio della pandemia (1,5 miliardi), i bonus per medici e infermieri che hanno affrontato l’emergenza (1 miliardo) e l’acquisto dei vaccini anti-covid già opzionati dalla Commissione europea (400 milioni di euro).
L’ultimo dei 4 miliardi di rifinanziamento, come detto, andrà sul piatto del Fondo sanitario, che alimenta tra le altre la spesa farmaceutica convenzionata. Quest’ultima, come noto, vale il 7,96% del budget, quindi l’incremento significa per le farmacie del territorio un tetto di spesa più alto di circa 80 milioni di euro. Non bastano di certo a coprire la riforma della remunerazione cui stanno lavorando Federfarma e Assofarm, ma il sindacato titolari rimane ottimista: dagli ambienti della maggioranza di governo, infatti, continuano ad arrivare assicurazioni sulla disponibilità di un “tesoretto” da 350 milioni di euro circa con cui coprire i costi della riforma, che non è a “iso-risorse” come invece vorrebbero ministero delle Finanze e Regioni.