Sono stati accantonati per essere riesaminati in un secondo momento gli emendamenti al ddl Bilancio 75.020 (prima firma Mandelli) e 80.028 (Gemmato) sui test anti-covid e sulle vaccinazioni in farmacia. E’ l’esito della giornata di votazioni conclusa l’altro ieri dalla commissione Bilancio della Camera, dov’è in corso l’esame della Manovra per il 2021. E’ stato invece respinto, su parere contrario del Governo, l’emendamento 80.09 che mirava a istituire un fondo annuale di 50 milioni di euro per «interventi di sostegno alle farmacie rurali», da ripartire tra i singoli presidi in base alla popolazione servita, alla distanza dal capoluogo di provincia, al fatturato annuale al netto dell’iva e al numero dei turni di notte effettuati.
Per quanto concerne i due emendamenti accantonati, invece, il 75.020 autorizzerebbe le farmacie a eseguire su tutto il territorio nazionale test anticorpali e antigenici rapidi per la rilevazione di covid, a patto che dispongano «di spazi idonei sotto il profilo igienico sanitario e atti a garantire la tutela della privacy». Le modalità per l’erogazione del servizio sono disciplinate dagli accordi convenzionali di livello nazionale e regionale, anche perché l’emendamento aggiunge al d.lgs 153/2009 (il decreto sulla farmacia dei servizi) un comma che autorizza «l’effettuazione presso le farmacie da parte di un farmacista di test diagnostici che prevedono il prelievo di sangue capillare».
L’altro emendamento accantonato, 80.028, autorizza il Ssn a erogare «le prestazioni sanitarie afferenti ai programmi vaccinali anche per il tramite delle farmacie pubbliche e private convenzionate». Ai farmacisti è consentita la somministrazione di vaccini (anti-covid compreso) «subordinatamente al conseguimento di una certificazione di abilitazione all’esercizio dell’attività professionale», che può essere condotta «nei locali delle farmacie pubbliche e private» secondo modalità dettate da un decreto ministeriale. Inoltre, l’emendamento consente la distribuzione in farmacia dei vaccini anche con il canale della dpc.
Tra gli emendamenti accantonati, infine, anche l’81.037 (prima firma Mandelli), che autorizza la distribuzione in dpc degli anticorpi monoclonali per la cura dei pazienti affetti da covid «fatta eccezione per quelli individuati con apposito elenco dall’Agenzia italiana del farmaco, i quali, per esclusive ragioni cliniche, necessitano di essere gestiti in ambiente ospedaliero».