Nella Legge di Bilancio per il 2019 potrebbero fare capolino alcuni interventi a favore delle farmacie, in materia di capitale e di rurali. E’ l’anticipazione fornita ieri sera da Quotidiano Sanità in un articolo che fa il punto sui nuovi emendamenti alla Manovra cui starebbe lavorando la maggioranza. In tema di Sanità, la precedenza va ovviamente gli interventi di maggiore urgenza “politica”, ossia le misure sul payback farmaceutico (i ripiani che le aziende devono alle Regioni per gli sfondamenti di spesa) e le concessioni economiche ai medici che il 23 hanno scioperato con percentuali di adesioni altissime.
Le voci che arrivano dalla maggioranza, tuttavia, parlerebbero anche di emendamenti allo studio favorevoli alle farmacie. Innanzitutto verrebbero piantati paletti più severi per regolare la presenza del capitale nella titolarità delle farmacie. Ci sarebbe poi allo studio un intervento diretto a dirimere definitivamente l’annosa querelle sul fatturato Ssn di riferimento, che serve alle rurali e alle piccole farmacie per determinare l’accesso agli sconti agevolati. L’obiettivo, in sostanza, sarebbe quello di superare il famoso parere del ministero della Salute del gennaio scorso che escludeva dal computo gran parte delle voci aggiuntive (iva, sconti, integrativa, dpc eccetera) e che una buona fetta di Regioni si era rifiutata di recepire. Dopo l’estate Federfarma aveva invitato le rappresentanze regionali a ricorrere ai tribunali civili per forzare il fronte, ora invece potrebbe arrivare un intervento legislativo a uniformare la materia e fornire per tutte le Regioni una definizione omogena di fatturato di riferimento.
Tra le ipotesi allo studio, infine, ci sarebbe anche il passaggio alla rimborsabilità di alcuni farmaci di fascia C, che al tavolo sulla governance istituito ad agosto al Ministero avrebbero dimostrato profili di costo-beneficio migliori nel trattamento di alcune patologie.