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Manovra, confermata stretta su detraibilità delle spese per cure e farmaci

31 Ottobre 2019

Stretta sulle detrazioni fiscali per le spese sanitarie al momento confermata nella bozza della Manovra che da ieri circola per i corridoi del governo e della maggioranza. Secondo le anticipazioni diffuse da Quotidiano Sanità, la disposizione messa a punto dal Mef confermerebbe la detraibilità intera della spesa sostenuta per cure e medicinali soltanto se il reddito complessivo non eccede i 120mila euro. Nel caso in cui sia superiore, l’agevolazione spetterebbe «per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 240mila, diminuito del reddito complessivo, e 120mila euro».

Confermata, nella bozza, anche la cancellazione del superticket, ossia la compartecipazione per le prestazioni specialistiche ambulatoriali: scatterà dal primo settembre 2020 e a copertura dei mancati introiti il Fondo sanitario nazionale verrà incrementato di 185 milioni l’anno prossimo e di 554 milioni dal 2021. Non c’è traccia invece di disposizioni relative a un’altra misura “sponsorizzata” dal ministro della Salute, Roberto Speranza, fin dal suo insediamento, ossia l’incremento di 2 miliardi del finanziamento alla Sanità nel nuovo anno. Ieri, però, in una stringata nota, il dicastero aveva dato per confermato l’intervento, dunque è probabile che la Manovra non ne faccia cenno perché lo stanziamento era già stato quantificato nella Legge di Bilancio di quest’anno.

Nessun cenno, infine, a interventi di governance sulla spesa farmaceutica. In questo caso, non è da escludere che si sia preferito rinviare il tema a dopo il rinnovo del Patto per la Salute tra Governo e Regioni, che va firmato entro la fine dell’anno. Ma le trattative sarebbero tutt’altro che in discesa.