Le norme della Legge di Bilancio che intervengono in materia di farmaci orfani non hanno alcun intento punitivo nei confronti dell’industria, ma mettono al primo posto i diritti dei pazienti. E’ quanto scrive il ministro della Salute, Giulia Grillo, in un post pubblicato ieri su Facebook per fare chiarezza sulle novità apportate dalla Manovra per il 2019. «La legge» scrive in particolare il Ministro «stabilisce che in caso di sforamento dei tetti di spesa il ripiano (ossia il payback a carico delle aziende farmaceutiche, ndr) avverrà in base alla quota di fatturato di ciascuna e non attraverso i metodi astrusi del passato, che hanno portato nel tempo a oltre 350 ricorsi e a un mancato incasso di oltre 2,5 miliardi di euro solo per il periodo 2013-2017».
Il sistema, prosegue Grillo, prevede per tutte le aziende una franchigia di 3 milioni di euro sul fatturato di riferimento, che quindi non varranno ai fini del ripiano. «La disposizione» avverte il Ministro «agevolerà moltissime Pmi, che rappresentano oltre il 90% del nostro sistema economico. Ne deriveranno opportunità di investimento in ricerca e sviluppo maggiori che in passato, con ricadute positive per tutto il settore». In sostanza, non viene fatto «alcun regalo a Big Pharma, come ha scritto qualcuno in modo fuorviante e scorretto, ma si applicherà un sistema decisamente più equo».
La nuova norma, prosegue il post, esclude inoltre dal ripiano i fatturati provenienti dai farmaci orfani compresi nella lista dell’Ema. «Si tratta» osserva conclude Grillo «di un’agevolazione ulteriore rispetto a quelle già previste dal regolamento europeo. Dunque, nel nuovo payback non c’è alcun intento punitivo per l’industria, ma un più giusto sistema di monitoraggi e pagamenti».