Arriva un “contentino” anche per l’industria farmaceutica dal maxiemendamento con cui il Governo ha dato le ultime limature al ddl sulla Manovra per il 2025 che la commissione Bilancio della camnera aveva approvato ieri. Oggi in aula il voto del testo, sul quale l’esecutivo ha già posto la questione di fiducia e che per tale motivo è stato riorganizzato nella consueta veste dell’articolo unico più qualche centinaio di commi (poiché l’esame è per articoli, si condensa tutto il lavoro in un’unica votazione).
Per quanto concerne le disposizioni che riguardano le farmacie, resta confermato il prolungamento al 2025 della sperimentazione della farmacia dei servizi (ex articolo 57-bis, ora comma 328) e la digitalizzazione di tutte le ricette mediche (comma 317): «Al fine di potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva nonché garantire la completa alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico» recita il provvedimento «tutte le prescrizioni a carico del Ssn e dei Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’Aviazione civile (Sasn) e a carico del cittadino sono effettuate nel formato elettronico. Sarà compito delle Regioni garantire l’attuazione di questa misura».
Piccoli ritocchi, invece, alla discussa disposizione che riduce dal 66,65 al 66% la quota margine spettante all’industria farmaceutica sui medicinali rimborsati e alza della stessa misura la quota di cui beneficiano i grossisti (dal 3 al 3,65%): nella versione originale del testo (articolo 57, ora commi da 324 a 327) i distributori intermedi avrebbero beneficiato per il 2026 e 2027 anche di una quota fissa di 0,05 euro a confezione, sempre sui medicinali di fascia A recapitati alle farmacie. Nella versione riscritta dal Governo, questo “fee” viene ora assegnato ai produttori (ma solo sui farmaci con prezzo sino a 10 euro), sempre per lo stesso biennio e sempre fino a un tetto di spesa pari a 50 milioni di euro per ciascun anno. Confermato, invece, il carattere di «incedibilità» dello 0,65% riconosciuto ai grossisti, che quindi non potranno trasferirlo alle farmacie sotto forma di sconti.