attualita

Manovra, “segnalato” l’emendamento sulle società di capitale

26 Novembre 2019

Tra gli emendamenti alla Manovra di più diretto interesse per le farmacie, sopravvive soltanto la proposta Di Marzio sulle società di capitali alla scrematura operata in commissione Bilancio del Senato dai gruppi parlamentari. Il vaglio è quello della “segnalazione”, con cui i singoli schieramenti indicano gli interventi da portare avanti in sede referente una volta completato l’esame di ammissibilità: il rito, quando in ballo c’è la Legge di Bilancio, è ormai consueto e secondo la contabilità riportata da alcuni quotidiani dovrebbe avere ridotto da più di 4.500 a circa 700 gli emendamenti da esaminare in Commissione.

Tra le proposte “raccomandate” dal M5S, così, riesce a entrare l’emendamento 55.0.118 del pentastellato Luigi Di Marzio, che impone alle società di capitale la presenza di soci farmacisti per almeno il 51% delle quote e dei voti, più un tetto regionale del 10% al numero di esercizi controllati.

Restano invece in un cassetto le proposte che, sempre in tema di farmacia, erano state presentate dagli altri gruppi. Per quanto concerne Forza Italia, resta al momento al palo l’emendamento 55.0.58 (Siclari) che nei comuni con meno di 5mila abitanti impone alle Regioni di far passare dalle farmacie tutti i medicinali della distribuzione diretta, alle tariffe degli accordi sulla dpc.

Il Pd, invece, ha rinunciato a segnalare gli emendamenti 55.0.17 (Collina, Boldrini, Bini, Manca), che apre la negoziazione degli accordi regionali per la dpc alle associazioni di rappresentanza dei distributori, e 55.0.29 (Collina, Ferrari, Laus), che istituisce nelle farmacie «un servizio di somministrazione personalizzata dei farmaci» ai fini dell’aderenza terapeutica, cui i malati cronici possono accedere a richiesta («in collaborazione con i medici di base e comunque nel rispetto di prescrizioni mediche»).

Il Gruppo per le Autonomie Svp-Patt, Uv, infine, non ha segnalato l’emendamento 55.0.179 (Steger, Durnwalder, Unterberger, Laniece, Bressa), che consente alle farmacie rurali di escludere dal computo del fatturato Ssn i proventi dell’eventuale dispensario farmaceutico.

La discussione sugli emendamenti dovrebbe protrarsi per tutta la settimana ma nonostante la scrematura delle “segnalazioni” cresce a Palazzo Madama il timore di non riuscire a stare nei tempi (la Manovra dev’essere approvata entro un mese). Per tale motivo, riferisce il Sole 24 Ore, si starebbe facendo strada l’ipotesi di limitare l’iter parlamentare a due soli passaggi, con la Camera che dovrebbe limitarsi a ratificare quanto approvato al Senato in prima lettura.