Colpo di scena sul decreto fiscale collegato alla Manovra per il 2019, approvati entrambi nella seduta di ieri sera del Consiglio dei ministri. Dal testo, secondo quanto scrive stamattina Sanità24, sarebbero spariti in blocco gli interventi relativi alla Sanità, che comprendono la regolarizzazione dei ripiani a carico dell’industria sugli sfondamenti del triennio 2013-2015, il ripristino dell’incompatibilità tra le cariche di presidente della Regione e commissario alla Sanità (è il caso dei governatori di Lazio e Campania, Nicola Zingaretti e Vincenzo De Luca) e l’avvio dell’Anagrafe nazionale vaccini. Lo stralcio, riferisce il giornale, sarebbe stato suggerito dalla presidenza della Repubblica e ora si attende di capire dove finiranno questi interventi.
Dovrebbe essere intanto confermata, sempre secondo quanto riferiscono le cronache, l’entità del budget di cui beneficerà il Ssn nel nuovo anno: 114,4 miliardi, cifra che al momento non raccoglie le richieste rinnovate nei giorni scorsi dal coordinatore della commissione Salute delle Regioni, il piemontese Antonio Saitta, per avere un miliardo in più da destinare alla spesa per il personale. E così, ieri, il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha ribadito che nella seduta di giovedì prossimo i governatori incontreranno il ministro Grillo per chiedere «numeri certi sul fondo, sulla programmazione già negoziata e sui maggiori oneri per il rinnovo del contratto e per i nuovi farmaci».